Ecografia transfontanellare

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è l’ecografia transfontanellare?

L’ecografia encefalica transfontanellare nel neonato è il metodo di imaging primario per lo studio del danno cerebrale perinatale e dei suoi possibili esiti.

Neonato

In cosa consiste?

Questo esame si esegue utilizzando come punto di entrata del fascio di ultrasuoni, la fontanella anteriore: membrana situata in cima alla testa del neonato che ricopre le ossa del cranio dove non si sono ancora completamente saldate.

L’ecografia encefalica transfontanellare è l’esame che permette di approfondire le cause del problema e, così, di individuarne i trattamenti.

Perché si esegue?

L’ecografia cerebrale o transfontanellare si realizza per osservare e studiare i tessuti cerebrali ed i ventricoli attraverso la fontanella anteriore ancora aperta al fine di rilevare nel feto la presenza di idrocefalo congenito o acquisito e di stabilirne le caratteristiche.

È un esame post-natale da effettuarsi entro i primi 12 mesi di vita, durante i quali la sintomatologia riscontrata nei pazienti è la seguente: incremento anomalo della circonferenza cranica, irritabilità, letargia e tensione della fontanella anteriore.

I sintomi invece che si verificano dopo il primo anno di vita del bambino sono:

Nei casi di prematurità, che comporta un alto rischio di emorragia ai ventricoli nei neonati di peso inferiore al chilogrammo.

L’ecografia viene impiegata anche nel caso di asfissia (assenza o ossigeno scarso che impedisce una respirazione normale) o insufficienza respiratoria, nel caso in cui vi siano malformazioni o si sospettano o quando si riscontrano anomalie nel cranio.

Può essere applicata anche nel caso di idrocefalo congenito, ovvero quando si verifica un aumento di liquido cefalo-rachidiano nei ventricoli.

L’ecografia cerebrale, infine, è un metodo utile e affidabile per controllare l’evoluzione di eventuali lesioni.