Fistola sacro-coccigea

Top Doctors
La redazione di Top Doctors

Che cos’è una fistola sacro-coccigea?

Una fistola sacro-coccigea (o cisti pilonidale) è una sacca anomala nella pelle che spesso contiene capelli e detriti cutanei. Si forma più comunemente nelle natiche, spesso nella parte superiore vicino al coccige dove i glutei si separano. Nel solco si possono annidare peli, materiale liquido o semisolido, o elementi cellulari di vario tipo. Quando coesistono più fistole, solitamente vi sono dei piccoli tunnel sottocutanei che le collegano. In caso di infezione, le cisti si riempiono di pus. Con minor frequenza le fistole possono presentarsi anche nelle mani, all’ascella, nella zona ombelicale o nella zona dei genitali.
Le cisti pilonidali sono più comunemente associate agli uomini, all’obesità e alle persone che trascorrono molto tempo sedute.

signora che si tocca il sedere

Sintomi della fistola sacro-coccigea

Tra i sintomi di una cisti pilonidale vi sono:

  • Arrossamento o gonfiore della pelle;
  • Dolore alla base della colonna vertebrale;
  • Pus o sangue dalla zona colpita;
  • Potrebbe comparire febbre in caso di infezione grave;
  • Cefalea.

Una cisti pilonidale ha dimensioni variabili e può apparire come una piccola fossetta oppure può coprire un’area più ampia. È importante rivolgersi il prima possibile al proprio medico, perché il dolore può acuirsi in pochi giorni.

Diagnosi della fistola sacro-coccigea

La diagnosi può essere raggiunta tramite un esame obiettivo. Talvolta può essere indicato sottoporsi ad analisi del sangue e a un esame ecografico.

Durante la visita clinica, comunemente il paziente lamenta dolore durante la palpazione della zona delle natiche. Inoltre, l’emocromo potrebbe rivelare l’aumento dei globuli bianchi.

Quali sono le cause della fistola sacro-coccigea?

La causa esatta delle cisti pilonidali non è nota, ma l’opinione generale è che si verifichi quando un pelo sciolto buca la pelle oppure quando un follicolo pilifero si rompe e un pelo spezzato spinge attraverso la pelle. Questo si può in seguito infettare e provocare la formazione di un ascesso. Anche l’attrito può contribuire alla loro formazione, per esempio quando si indossano abiti stretti o si sta seduti per molto tempo.

Esistono inoltre una serie di fattori di rischio che possono rendere una persona maggiormente predisposta allo sviluppo di cisti pilonidali:

  • Obesità: avere un indice di massa corporea (IMC) pari o superiore a 30;
  • Età: sono più comuni nelle persone più giovani;
  • Sesso: i maschi hanno maggiori probabilità di soffrirne;
  • Stile di vita sedentario;
  • Stare seduti per molto tempo: per esempio, i camionisti sono particolarmente suscettibili allo sviluppo di cisti pilonidali;
  • Scarsa igiene;
  • Presenza di una grande quantità di peli;
  • Indossare abiti stretti.

Si può prevenire?

Per evitare lo sviluppo di cisti pilonidali si raccomanda di:

  • Curare l’igiene personale, mantenendo la zona pulita e asciutta;
  • Perdere peso, se necessario;
  • Evitare di stare seduti per molto tempo;
  • In caso di eccessiva quantità di peli, ricorrere alla depilazione.

Trattamenti per la fistola sacro-coccigea

Qualora la cisti pilonidale non dia particolari sintomi, potrà essere sufficiente procedere con la depilazione della zona interessata e con una corretta igiene dell’area interessata.

Nel caso, invece, in cui la zona sia infiammata ed infetta, lo specialista potrà prescrivere una terapia farmacologica con antibiotici o antinfiammatori. È essenziale eseguire una cura mirata al fine di scongiurare la formazione di ascessi o complicanze.

Un’altra soluzione potrebbe essere la chirurgia finalizzata all’asportazione definitiva della fistola sacro-coccigea. La tecnica più frequentemente utilizzata è quella endoscopica, denominata EPsiT (Endoscopic Pilonidal Sinus Tratment), che consente l’asportazione della cisti tramite una piccola incisione.

In caso di escissione di una fistola che tende ad infettarsi frequentemente, potrà essere necessario un intervento più invasivo. Il Chirurgo potrà decidere di:

  • Lasciare la ferita aperta per far sì che il tessuto si riformi in maniera spontanea. I tempi di guarigione sarà più lungo, ma il rischio di recidive sarà minore. Questo metodo è detto di “chiusura per seconda intenzione”;
  • Apporre dei punti di sutura, che saranno rimossi dopo una decina di giorni. In questo caso, il rischio di recidiva è maggiore.

Per trattare alcune cisti pilonidali è possibile utilizzare la colla di fibrina. Per prima cosa vengono rimossi eventuali peli dall’area; in seguito si utilizza una colla assorbibile per sigillarla. Ciò può essere fatto in anestesia locale o generale, a seconda delle preferenze del paziente. Tale procedura non provoca molto dolore e la guarigione è molto veloce.

A quale specialista rivolgersi?

A occuparsi della cura di questo disturbo sarà un esperto in Chirurgia Generale specializzato nel trattamento della fistola sacro-coccigea.