Neuralterapia

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è la Neuralterapia (Neuromodulazione con anestetici locali)?

Oltre a sopprimere transitoriamente il dolore, gli anestetici locali esprimono proprietà terapeutiche. Le terapie con anestetici locali comparvero a fine Ottocento ma tuttora costituiscono materia di insegnamento accademico e di un numero davvero enorme di pubblicazioni scientifiche. A seconda delle necessità si infiltrano anestetici locali fortemente diluiti nella cute, su nervi, muscoli e articolazioni. La forte diluizione dipende dal fatto che è cercato il loro effetto terapeutico (anziché quello anestetico che invece richiede alte concentrazioni). L’effetto terapeutico degli anestetici locali risiede nella loro capacità di stabilizzare attività cellulari che risultino alterate per ampiezza e durata.

Nella prima metà del Novecento i fratelli Huneke, entrambi medici, incrementarono le potenzialità di queste terapie: accertarono che molti stati morbosi potevano essere sostenuti da vecchie lesioni, anche ben cicatrizzate, e che il loro trattamento con anestetici locali poteva esitare in un potente effetto curativo. Oggi il termine Neuralterapia (o Neuromodulazione con anestetici locali) abbraccia l’insieme di conoscenze sulle applicazioni terapeutiche degli anestetici locali: una preziosa risorsa che può offrire risultati importanti e durevoli quando altre cure si siano rivelate inefficaci. A seconda dei casi il medico decide modalità e tempi del trattamento, che si svolge in uno o più cicli di sedute, e ne informa il paziente.

Perché si esegue?

La Neuralterapia è indicata in ogni forma di dolore (post-traumatico, post-chirurgico, nevralgico, reumatico, miofasciale, pelvico); nelle emicranie e cefalee; nelle lombalgie, nelle sciatalgie e nelle cervicoalgie. Inoltre è indicata in numerose malattie vascolari e in malattie infiammatorie della sfera otorinolaringoiatrica, oftalmica, dermatologica, gastrointestinale, urologica e broncopolmonare.

Quali sono le controindicazioni e gli effetti collaterali?

Le principali controindicazioni sono:

  • blocco cardiaco di secondo o terzo grado;
  • bradicardia severa;
  • concomitante cura con antiaritmici di classe I;
  • robuste terapie anticoagulanti;
  • grave insufficienza epatica o renale;
  • allergia agli anestetici locali (rarissima).  

La Neuralterapia prevede iniezioni di bassi dosaggi di anestetico locale ad alte diluizioni e questo riduce di molto ogni genere di rischio ma, come per ogni atto medico, le maggiori garanzie di sicurezza risiedono nella lunga esperienza dell’operatore. Dopo un trattamento sono frequenti banali e fugaci disturbi (senso di stanchezza e calore al volto), mentre problemi importanti come severe aritmie, convulsioni o gravi disturbi pressori costituiscono rarissime eventualità che insorgono immediatamente consentendo al medico operatore di porvi tempestivamente rimedio.