Ovodonazione

Top Doctors
La redazione di Top Doctors

Che cos’è l’ovodonazione?

L'ovodonazione, conosciuta anche come donazione di ovociti, è un processo rivoluzionario che coinvolge una donatrice femminile che offre altruisticamente parte dei suoi ovuli per aiutare coppie che affrontano problemi di fertilità attraverso la fecondazione eterologa.

donna

Questa procedura, più intricata rispetto alla donazione del liquido seminale maschile, richiede un breve intervento chirurgico noto come "puntura follicolare" per estrarre gli ovociti. Una volta prelevati, i gameti femminili vengono fecondati in laboratorio utilizzando il seme del partner o di un donatore esterno alla coppia, attraverso avanzate tecniche di procreazione medicalmente assistita.

A cosa serve?

Molte donne hanno problemi di fertilità (menopausa precoce, malattie ginecologiche o genetiche, interventi chirurgici, ecc.) e per questo hanno difficoltà a procreare. In casi come questi, la donazione di ovuli è l’unica possibilità di gravidanza.

In cosa consiste?

Il processo di donazione di ovuli si può suddividere in 3 fasi:

  1. Nella prima fase la donatrice dovrà sottoporsi a stimolazione ovarica, una terapia ormonale utilizzata solitamente per la fecondazione in vitro che favorisce lo sviluppo di numerosi ovociti contemporaneamente. In seguito si dovrà sincronizzare il ciclo mestruale di entrambe le donne: in questo modo l’endometrio della donna ricevente potrà ricevere gli embrioni al momento della fecondazione degli ovociti della donatrice. La sincronizzazione del ciclo mestruale è possibile grazie ad una terapia farmacologica.
  2. Nella seconda fase, gli ovociti della donatrice verranno prelevati e fecondati in vitro.
  3. Nella fase finale, gli embrioni ottenuti dal contatto tra l’ovulo e gli spermatozoi potranno essere trasferiti nell’utero della ricevente.

Preparazione per l’ovodonazione

È necessario che la donatrice mantenga uno stato di digiuno durante le 6 ore precedenti al prelievo degli ovociti. Questa preparazione è necessaria per evitare complicanze o effetti secondari imprevisti.