Protesi discale

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La redazione di Top Doctors

Cos’è la protesi del disco?

Una protesi del disco o artroplastica del disco intervertebrale lombare, consiste principalmente nella sostituzione del disco intervertebrale, con un dispositivo capace di mantenere la mobilità tra le vertebre lombari.

La chirurgia di protesi del disco consiste in un intervento di sostituzione, mediante una protesi di segmento articolare, ovvero, il disco intervertebrale.

protesi discale

Perché si esegue?

Quest’intervento è indicato soprattutto per i pazienti con una degenerazione iniziale del disco intervertebrale, ovvero, una discopatia lombare degenerativa o un’instabilità del disco, cioè un’ipermobilità. Il vantaggio principale di quest’operazione è che essa permette la mobilità della colonna, nei casi di degenerazione grave del disco.

Una volta eseguita l’intervento, il paziente potrà tornare a condurre una vita normale e anche a realizzare le attività fisiche e sportive praticate prima della comparsa dei disturbi.

In cosa consiste?

Quest’intervento richiede o implica l’introduzione di un disco artificiale, nello spazio in cui è stato estratto precedentemente un disco intervertebrale danneggiato o colpito. Il disco inserito è progettato per conservare la mobilità nello spazio del disco e nell’intero sistema vertebrale. La sua forma anatomica è pensata per funzionare come un’articolazione naturale, permettendo la rotazione, l’estensione e la flessione, oltre all’allineamento nella curvatura e all’altezza di un disco naturale.

L’intervento viene eseguito in maniera minimamente invasiva, mediante un’incisione che non supera i cinque centimetri, nella parte anteriore o laterale del collo. Una volta arrivato alla colonna, il chirurgo apre l’area da trattare, estrae il disco e il materiale osseo che circonda la struttura nevralgica, per darle più spazio. Questa tecnica è chiamata discectomia e decompressione. In seguito, si inserisce e si fissa la protesi discale nello spazio venutosi a creare.

Preparazione per la protesi del disco

Prima di cominciare il procedimento e, come in ogni intervento, il paziente verrà visitato e riceverà una valutazione da parte dello specialista.

Normalmente, il paziente si reca in ambulatorio lo stesso giorno dell’intervento, a digiuno. L’operazione dura circa un’ora, dopodiché sarà trasferito in sala di rianimazione, dove rimarrà in osservazione.

Recupero postintervento

Se l’intervento è stato eseguito correttamente e non vi è alcun problema, generalmente il paziente rimane sotto osservazione in ospedale un paio di giorni e, in un secondo momento, gli verranno tolti i drenaggi

Al terzo giorno, il paziente solitamente viene dimesso e può già svolgere le sue attività quotidiane, anche se in maniera moderata e in funzione dell’esigenza fisica che tali attività richiedono. Tra i dieci e i quindici giorni dopo l’operazione vengono tolti i punti e la riabilitazione continuerà in forma ambulatoriale. Il paziente potrà tornare completamente a una vita normale solo dopo circa due mesi dall’intervento.

Trattamenti alternativi 

L’alternativa principale alla protesi del disco è la chirurgia di fusione discale, un intervento mediante il quale si fondono le vertebre con viti e placche. Mediante la chirurgia di fusione si ottengono buoni risultati, sebbene le vertebre rimangano fisse. Per ulteriori informazioni, consultare uno specialista in Ortopedia e Chirurgia.