Stimolazione cerebrale e neurostimolazione

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è la stimolazione cerebrale o neurostimolazione?

La stimolazione cerebrale o neurostimolazione prevede l’impianto di elettrodi in determinate aree del cervello allo scopo di aiutare le persone affette da una serie di disturbi neurologici.

Perché si esegue?

La stimolazione cerebrale profonda rappresenta un trattamento per i disturbi del movimento e viene utilizzata per le persone che non sono in grado di controllare i propri sintomi per mezzo di farmaci. La SCP viene utilizzata per trattare le seguenti condizioni neurologiche:

In cosa consiste?

L’impianto per la stimolazione cerebrale profonda prevede due interventi chirurgici separati. Gli elettrodi vengono impiantati dopo aver effettuato una risonanza magnetica (RM) per individuare il punto più adatto nel cervello. Viene fissato un casco stereotassico per mantenere ferma la testa del paziente durante la procedura. Una volta anestetizzato il cuoio capelluto vengono impiantati un filo sottile con elettrodi nel cervello e un neurostimolatore in prossimità della clavicola. Il paziente deve essere cosciente, in modo da consentire al neurologo e al chirurgo di porre domande per assicurarsi che vengano stimolate le aree corrette del cervello.

Passato un giorno, il neurochirurgo impianta uno stimolatore di impulsi elettrici nel torace del paziente con un intervento alla parete toracica. Dietro l’orecchio viene creata una piccola apertura e un’estensione viene fatta passare sotto la pelle per connettersi al neurostimolatore. Lo stimolatore è programmato per inviare impulsi elettrici al cervello.

Come funziona?

Un sistema di SCP utilizza un generatore di impulsi impiantato, un elettrocatetere (chiamato elettrodo) e un’estensione. L’elettrocatetere viene impiantato nella regione prescelta del cervello, mentre l’estensione corre sotto la pelle per collegare l’elettrocatetere al generatore di impulsi impiantato, che poi invia i segnali elettrici. La stimolazione cerebrale profonda modifica l’attività cerebrale ed è associata a un aumento del rilascio di una sostanza responsabile del trasporto di energia chiamata adenosina trifosfato (ATP), presente nelle cellule di tutti gli esseri viventi. Tale rilascio crea un accumulo di adenosina che, una volta attivata, innesca un processo che riduce sia il tremore che gli eventuali effetti avversi causati dalla SCP.

Stimolare il cervello può causare effetti collaterali, in quanto l’intervento chirurgico comporta la realizzazione di piccoli fori nel cranio per l’impianto degli elettrodi e l’impianto nel torace di un dispositivo che contiene batterie sotto la pelle. Tra i rischi dell’intervento vi sono sanguinamento sul cervello, ictus, problemi respiratori, problemi cardiaci e convulsioni. Pertanto il paziente deve valutare bene se si tratta di una procedura che desidera davvero.

L’impianto per la SCP aiuta ad alleviare i sintomi nei pazienti che soffrono di malattie come il morbo di Parkinson, in cui i farmaci non sono in grado di controllare i tremori. Secondo Medical News Today, i risultati di una sperimentazione clinica di due anni hanno riscontrato che la SCP migliora la qualità complessiva della vita e il funzionamento sociale dei pazienti nelle prime fasi del morbo di Parkinson. La SCP può inoltre aiutare ad alleviare le difficoltà nel camminare e la distonia.