Chirurgia per diverticolite

Pubblicato il: 23/08/2023 Editato da: Veronica Renzi il 23/08/2023

Nell'articolo precedente abbiamo parlato dei sintomi, della diagnosi e delle terapie non chirurgiche per gestire i diverticoli e la malattia diverticolare. Approfondiamo nuovamente il tema con il Dott. Mattia Pizzi, esperto in Chirurgia colo-proctologica, parlando delle modalità di intervento chirurgico, quali sono e quando si rendono necessarie

Quando è necessario l’intervento chirurgico

La terapia chirurgica è sempre considerata la extrema ratio. Questa può essere necessaria in caso di complicanze di una diverticolite trascurata o non curata adeguatamente come:

  • sanguinamento dei diverticoli
  • ostruzione intestinale
  • formazione di ascessi nel peritoneo
  • perforazione del colon e invasione delle feci nella cavità addominale
  • peritonite
  • emorragia
  • formazione di fistole – collegamento tra l’intestino e altri organi (vescica, vagina) – dove possono passare le feci favorendo il nascere di infezioni ad esempio la cistite recidivante

Modalità d’intervento

Le tecniche chirurgiche comprendono in primis la resezione colica laparoscopica. La resezione colica consiste nella rimozione di una parte del colon ed è seguita dalla ricanalizzazione dell’intestino per permette il transito e l’espulsione delle feci.

Sarà il chirurgo a scegliere di volta in volta il tipo di intervento in base ai seguenti fattori:

  • stato di salute del paziente
  • dimensioni del tratto di colon da asportare
  • caratteristiche della diverticolite
  • comorbidità

Chirurgia laparoscopica

La tecnica laparoscopica, risulta meno invasiva in quanto utilizza solitamente 4 piccole incisioni per rimuovere il tratto intestinale in cui si concentrano i diverticoli. Con questa tecnica, il ricovero e il periodo di recupero sono più brevi, come la ripresa delle funzioni del colon. Inoltre, si hanno meno dolore e complicanze postoperatorie e dopo 24 ore si può riprendere a consumare cibo.

Chirurgia open

La tecnica aperta prevede un’incisione per accedere all’addome ed asportare il segmento di colon con i diverticoli. Le parti vengono prima separate per poi essere riavvicinate, suturate e attaccate con anastomosi (collegamento dei due organi). Questa viene generalmente riservata agli interventi in urgenza dove è presente una peritonite diffusa e reiterata, o nei pazienti che presentano controindicazioni alla laparoscopia (come pneumopatie, cardiopatie, grandi anziani, etc.).

Postintervento

La ripresa sarà più o meno lenta a seconda del tipo di intervento. Ad ogni modo, per il primo mese, il consumo di fibre e scorie deve essere minimo, al fine di ridurre la quantità di feci e le evacuazioni.

È importante che il paziente beva molta acqua. Nell’arco di un paio di settimane potrà tornare a svolgere una vita normale evitando però sforzi eccessivi e attività faticose.

Chirurgia Generale a Meda

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