Come si può curare un tumore del colon-retto?

Come si può curare un tumore del colon-retto?

Editato da: Marta Buonomano il 21/01/2021

Il nostro esperto in Chirurgia Generale a Foggia, il Dott. Tommaso Petitti, ci spiega quali sono i fattori di rischio del tumore del colon-retto e in che modo affrontare questa neoplasia

Tumore del colon-retto: com’è la situazione in Italia?

Il tumore del colon retto rappresenta la seconda neoplasia per incidenza nella popolazione italiana globalmente considerata, indipendentemente dal sesso, con esclusione dei tumori della pelle. I dati del ministero della salute per l’anno 2019 (gli ultimi disponibili) parlano di 49000 nuovi casi/anno. Il numero dei decessi nel 2016 (ultimi dati disponibili) è stato di 19.575, secondo solo a quello del cancro del polmone. Numeri importanti ma in diminuzione sia nell’incidenza che nella mortalità.

Quali sono i motivi della diminuzione nell’incidenza e mortalità?

fianchi di una ragazzaTali diminuzioni sono dovute ad un reale decremento dell’incidenza della neoplasia, probabilmente per variazione delle abitudini alimentari, ma anche e soprattutto ad un’azione di screening della popolazione tra i 50 e 69 anni (quella più a rischio) messa in atto ormai in tutte le regioni. Il miglioramento delle possibilità terapeutiche ha poi influito in maniera notevole sulla riduzione di mortalità. Preme soffermarmi sullo screening: ricerca del sangue occulto nelle feci e colonscopia. Questi esami permettono di identificare le lesioni preneoplastiche (polipi) e di poterle asportare prima della loro trasformazione maligna, ovvero permettono l’identificazione delle neoplasie in uno stadio precoce che aumenta le possibilità terapeutiche e la sopravvivenza.

Quali sono i fattori di rischio di questa neoplasia?

La familiarità per tumori colorettali è un elemento da tenere in forte considerazione, altre condizioni predisponenti sono le malattie infiammatorie intestinali croniche e alcune sindromi ereditarie.

Per quel che riguarda le abitudini alimentari: il ridotto consumo di frutta e verdura è correlato all’insorgenza di tutte le neoplasie, specie quelle a partenza intestinale.

Come si riconosce?

I sintomi da non sottovalutare, specie dopo i 50 anni, sono sanguinamenti dal retto ed alterazioni dell’alvo (stipsi o alternanza stipsi-diarrea) fino all’occlusione, altre manifestazioni possono essere dolori addominali, dimagrimento, astenia o un’anemizzazione non giustificabile. In alcuni casi le manifestazioni iniziali sono legate a complicanze: occlusione intestinale o perforazione. La diagnosi parte da un esame clinico specialistico che saprà poi consigliare il prosieguo dell’iter diagnostico-terapeutico: in genere esami endoscopici, biopsie ed eventuali esami di completamento per stadiazione (TC addome e torace, markers, ecc.).

È possibile curare il tumore del colon-retto?

I tumori colorettali sono curabili, la sopravvivenza globale a 5 anni dalla diagnosi è pari al 63% nelle donne e al 54% negli uomini. Almeno il 25% dei pazienti torna ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito. 30 anni fa questa percentuale era il 5%. Il trattamento dei tumori colorettali passa attraverso un consulto multidisciplinare (oncologo-chirurgo-endoscopista-anatomo-patologo-radiologo-radioterapista) in grado di scegliere caso per caso, con il consenso del paziente, le migliori opzioni terapeutiche. Queste sono estremamente diversificate ed in continua evoluzione in caso di tumori del retto extraperitoneale (retto medio e basso). Nei tumori del retto alto o del colon invece la chirurgia riveste ancora una posizione preponderante. Gli interventi vengono eseguiti nei migliori centri quasi sempre in modalità mininvasiva. Ciò determina una ripresa estremamente veloce con mobilizzazione pressoché immediata, rialimentazione in I giornata e dimissione pochi giorni dopo il trattamento.

Il ricorso alle stomie, tanto angoscianti per i pazienti, avviene solo raramente: in genere negli interventi in urgenza o nel trattamento dei tumori del retto extraperitoneale, eccezionalmente negli altri casi. Si tratta quasi sempre di stomie temporanee, rimosse appena possibile.

Chirurgia Generale a San Severo