Coronavirus: l’impatto psicologico della quarantena

Coronavirus: l’impatto psicologico della quarantena

Editato da: Antonietta Rizzotti il 13/04/2020

Per la prima volta nella storia stiamo attraversando e vivendo una condizione di estrema emergenza in cui si è costretti a seguire e rispettare misure restrittive che con molta probabilità avranno effetti sulla vita sociale di tutti, oltre che sull’economia dell’Italia e di molti altri paesi europei. Ne parla la Dott.ssa Daniela Benedetto, esperta in Psicoterapia e in EMDR a Roma

Stiamo parlando degli effetti psicologici dell’isolamento domiciliare, obbligatorio al fine di contrastare la diffusione del nuovo Covid-19.

 

Come sappiamo, la principale misura restrittiva adottata riguarda gli spostamenti delle persone, che prevede il divieto di uscire Bambina che guarda dalla finestradi casa se non per validi motivi come:

  • Lavoro
  • Salute
  • Altre importanti necessità

L’improvviso freno alle nostre abitudini dettate dalla società moderna in cui viviamo, ha letteralmente scosso tutti i nostri equilibri.

L’incertezza riguardo ai rischi legati alla Pandemia ci ha catapultato in una condizione di vulnerabilità che coinvolge per forza di cose i punti di ancoraggio su cui basavamo la nostra progettualità, individuale, familiare e professionale.

La gestione del nostro presente e degli scenari futuri ci permette di sentire come realizzabili    le nostre idee, di investire sulla possibilità di soddisfare i nostri bisogni e di creare fantasiose prospettive future.

Ma a fronte di una drastica riduzione dei nostri spazi di azione, l’organismo fisiologicamente ha reagito generando meccanismi di “attacco e fuga” e vivendo questa condizione come un iniziale stato di all’erta. Questa è la reazione fisiologica ad un evento vissuto come stressante. Alla repentina ‘rottura degli schemi’, infatti, (cioè della nostra vita quotidiana, familiare e lavorativa) si è attivata una reazione psicofisica ad una condizione vissuta come uno ‘stress’  

Se la risposta ad uno stress all’inizio è considerata fisiologica, quale tentativo dell’organismo di reagire ad una condizione vissuta come una minaccia dell’equilibrio stesso, a lungo andare però diventa disfunzionale, perché protratta nel tempo, generando una percezione di non ritorno alla vita di sempre.   

Le reazioni fisiche più frequenti possono essere:  

  • Pressione alta
  • Tachicardia
  • Insonnia
  • Aumento del cortisolo
  • Abbassamento delle difese immunitarie
  • Disorientamento e perdita dell’equilibrio

Reazioni psichiche:

  • Rabbia
  • Impotenza
  • Sconforto
  • Apatia
  • Dissociazione
  • Disturbi del sonno
  • Confusione
  • Solitudine
  • Ansia
  • Sensazione di vuoto
  • Tristezza
  • Bassa autostima
  • Caduta depressiva
  • Deterioramento cognitivo  

Reazioni sociali:

  • Isolamento
  • Disistima

Quali sono gli effetti della pandemia a livello psicologico?

L’essere ‘costretti’ a confrontarci con la sola dimensione individuale, alla quale non siamo abituati e con l’isolamento sociale, amplifica gli effetti legati ad una difficoltà di resilienza.Solitudine

La casa, come unico elemento di contenimento, diventa da una parte una fortezza perché ci fornisce un punto di riferimento stabile e sicuro (anche rispetto alla paura della malattia a fronte di centinaia di morti al giorno) ma dall’altro può generare e amplificare conflitti e dinamiche familiari spesso nascoste dietro le numerose attività che quotidianamente ci portavano fuori casa. 

Il modo migliore per affrontare questo momento è cercare di capire fin dai primi giorni di isolamento che la nostra casa, adesso, è il nostro tutto, il nostro mondo.

È auspicabile, quindi, una dimensione individuale di “accettazione” della condizione stessa per favorire lo sviluppo di un comportamento di resilienza.

La sofferenza diminuisce in modo proporzionale al nostro ‘lasciare la presa’ rispetto alle nostre resistenze (difesa al cambiamento).

Le difficoltà che proviamo nel mettere in atto tutto ciò è del tutto comprensibile.

Da un giorno all’altro abbiamo assistito ad un cambio netto dello stile di vita quotidiano e della libertà individuale e alla rinuncia delle relazioni con gli altri, con i nostri familiari, i nostri amici ed i nostri colleghi di lavoro.

 

Per evitare di essere trascinati in un “loop mentale” in cui non è più possibile rendersi conto dove stiamo vivendo, qual è la nostra funzione sociale e per non rischiare che la nostra autostima (fattore che nella maggior parte dei casi dipende anche dal contesto sociale in cui viviamo) si abbassi, è necessario separare la nostra giornata in fasi, perché la gestione del nostro benessere psicosociale in questo momento è importante quanto la gestione della nostra salute fisica.

Sono molte le condizioni che possono essere generate da un isolamento o da una convivenza forzata. Pensiamo ad esempio alle coppie conflittuali che sono costrette a vivere in spazi ristretti, o a chi purtroppo subisce quotidianamente una violenza domestica, dove nella vita prima dell’arrivo del Covid-19, consideravano di fondamentale importanza riuscire a ritagliarsi un po’ di tempo fuori dalle mura domestiche, per sfuggire a queste situazioni. Oppure ancora, si pensi alle persone anziane, abituate a ricevere giornalmente la visita dei propri figli.

Cosa fare per stare meglio e ridurre l’impatto dell’isolamento?

È necessario impegnarsi al fine di coltivare, per quel che si può, le relazioni sociali con i mezzi che abbiamo a disposizione per ridurre la percezione di alienazione e di isolamento.

Coltivare l’accettazione della condizione per ripartire da questa giorno per giorno, organizzandoci il tempo in modo metodico e puntuale

Di seguito alcune indicazioni per favorire la salute psicofisica ai tempi del Covid-19

  • Creare un programma di attività quotidiane;
  • Praticare esercizio fisico come lo stretching o lo yoga;Meditazione yoga
  • Eseguire esercizi cognitivi come la lettura di un libro, coinvolgendo anche i bambini;
  • Praticare attività di attenzione consapevole, quali la Mindfulness (in specie le pratiche di meditazione camminata o di Mind-yoga, che aiutano a ridurre l’ansia);
  • Tecniche di rilassamento;
  • Ridurre il tempo trascorso a guardare immagini impressionanti o tristi alla TV;
  • Ridurre il tempo dedicato ad ascoltare dicerie;
  • Limitare a 1-2 volte al giorno la ricerca di informazioni da fonti affidabili;
  • Introdurre nella propria giornata sessioni di videochiamate o video connessioni con gli amici/parenti per prendersi un caffè insieme ad es. oltre che per vedersi e parlare.

Infine, si ricorda a tutte le persone che cercano l’aiuto di uno specialista in Psicologia o Psicoterapia, la possibilità di usare la Telemedicina in questo particolare momento in cui non è possibile richiedere una visita. Un mezzo di supporto che offre la possibilità di contattare un medico attraverso la messaggistica privata o una videoconferenza comodamente da casa.

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