Disfunzione erettile: come si formula la diagnosi?

Disfunzione erettile: come si formula la diagnosi?

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Scritto da: La redazione di Top Doctors
Editato da: Marta Buonomano il 07/02/2022

Il nostro esperto in Andrologia ci parla delle possibili cause della disfunzione erettile, una condizione molto comune che si manifesta nella metà degli uomini over 50

Che cos’è la disfunzione erettile?

Si parla di disfunzione erettile (DE) quando vi è una ricorrente o persistente impossibilità di ottenere e/o mantenere un’erezione tale da garantire un adeguato e soddisfacente rapporto sessuale. Questa condizione non è rara, infatti circa il 50% degli uomini over 50 ha sperimentato, almeno una volta nella sua vita, un episodio di DE.

Da cosa può essere causata?

La DE può essere classificata in organica (e quindi fisica) o psicologica a seconda dei possibili fattori scatenanti. Nel primo caso possono essere coinvolti, anche in associazione:

  • coppia in un lettoMalattie cardiovascolari e metaboliche che danneggiano le arterie/vene implicate nel funzionamento del pene, come l’ipertensione, il diabete, la cardiopatia ischemica e l’aterosclerosi;
  • Malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale o periferico, come la sclerosi multipla;
  • Patologie o traumi in grado di alterare la trasmissione dei segnali nervosi che raggiungono il pene dal cervello e attivano l’erezione, come il diabete mellito o i traumi spinali;
  • Livelli di testosterone ridotti (ipogonadismo);
  • Lesioni dei nervi dell’erezione a causa di un intervento di chirurgia alla prostata o rettale;
  • Malattia di La Peyronie, con interessamento del tessuto cavernoso o ripercussioni a livello psicologico a causa dell’incurvamento del pene.

D’altra parte, le cause della disfunzione erettile di tipo psicologico sono più complesse e necessitano dell’intervento di uno psico-sessuologo. Nella maggior parte dei casi, la componente fisica e psicologica coesistono in quanto la DE porta ad uno stato di disagio psicologico che amplifica a sua volta le ripercussioni a livello organico.

A quali esami deve sottoporsi il paziente?

Gli esami utili per formulare una diagnosi di disfunzione erettile sono:

  • Esame clinico: serve ad analizzare il paziente a livello locale e generale e ad individuare eventuali condizioni (es. presenza di fimosi, incurvamento del pene, ecc.) correlate alla disfunzione erettile;
  • Profilo ormonale: si esegue per constatare la presenza di anomalie a livello endocrino (es. riduzione del testosterone, aumento della prolattina, alterazioni della funzione tiroidea) che potrebbero essere alla base della DE;
  • Eco-color Doppler del pene: durante questo esame viene farmacologicamente indotta un’erezione mediante un’iniezione di sostanze vasodilatatrici al fine di analizzare la velocità del flusso di sangue nelle arterie cavernose di quest’organo. I risultati ottenuti permetteranno allo specialista di accertare una riduzione del flusso arterioso al pene, un incremento del deflusso venoso dovuto ad un malfunzionamento delle “valvole” che dovrebbero trattenere il sangue all’interno del pene (“fuga venosa”) o situazioni miste nelle quali entrambi i fattori coesistono.

Se invece si ha il sospetto di un’origine psicologica, è possibile ricorrere a strumenti diagnostici più complessi, il RigiScan test (registrazione delle erezioni notturne).

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