Forame ovale pervio (FOP): fate attenzione!

Forame ovale pervio (FOP): fate attenzione!

Editato da: Sharon Campolongo il 31/08/2023

Il forame ovale pervio è un difetto congenito del cuore e si verifica in una persona su quattro. Approfondiamo questo argomento con il Dott. Fabio Mangiacapra, esperto in Cardiologia Interventistica

Che cos’è il forame ovale pervio (FOP)?

Il forame ovale è quel “tunnel” che mette in comunicazione l’atrio destro con quello sinistro del cuore, che si chiude dopo il primo anno di vita.

Tuttavia, quando esso non si chiude si parla di forame ovale pervio.

Tale condizione è asintomatica e, di solito, non genera problemi, salvo quando avviene il passaggio di microtrombi attraverso il tunnel, dalla parte destra alla parte sinistra del cuore. In questo caso il forame ovale pervio si può manifestare nei seguenti modi:

modellino di un cuore aperto

Come avviene la diagnosi?

La diagnosi di FOP avviene mediante l’ecocolordoppler cardiaco o transcranico con microbolle, conosciuto anche come Bubble Test.

Si tratta di un esame diagnostico mininvasivo, che consiste nell’inserimento di un’agocannula in una vena del braccio per iniettare una soluzione fisiologica ad aria miscelata e, successivamente, si posiziona una sonda a ultrasuoni.

Il Bubble Test dura circa 20 minuti e non ci sono norme di preparazione particolari.

In caso di positività del Bubble Test, è opportuno eseguire un ecocardiogramma transesofageo, attraverso il quale è possibile diagnosticare con molta precisione alcuni difetti del cuore come la presenza e le dimensioni del FOP.

Quali trattamenti vengono impiegati?

Per trattare il FOP ci possono essere due opzioni:

  • Terapia conservativa: vengono impiegati farmaci anti-trombotici che inibiscono la funzionalità piastrinica;
  • Trattamento chirurgico: viene chiuso il passaggio con un dispositivo a forma di ombrellino che si posizione tra i due atri cardiaci.

Chi soffre di FOP può praticare qualsiasi sport?

Generalmente, chi ha FOP può praticare qualsiasi tipo di sport.

Tuttavia, chi vuole praticare attività subacquea deve sottoporsi a controlli, perché se affetto da FOP vi è una maggiore probabilità che originino patologie severe da decompressione post-immersione. Infatti, quando un subacqueo emerge troppo rapidamente le bolle di azoto non hanno il tempo di sciogliersi e possono passare direttamente nella circolazione arteriosa o nei polmoni e, quindi, causare un ictus cerebrale oppure un’embolia polmonare.

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