Ortobiologia: quando la ricerca biologica si unisce all’Ortopedia

Autore: Dott. Federico Trentani
Pubblicato:
Editor: Marta Buonomano

Il Dott. Federico Trentani, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Bologna, ci parla di un particolare settore che unisce la Biologia con l’Ortopedia: l’Ortobiologia

Dott. Trentani, che cos’è l’ortobiologia?

L’ortobiologia è un concetto innovativo della medicina rigenerativa che mi ha sempre particolarmente affascinato, in quanto penso che ormai sia il momento di passare da una fase “metallurgica” in ambito ortopedico a una fase biologica. Questa unione tra ortopedici e biologi è volta al recupero del tessuto articolare danneggiato senza ricorrere alla chirurgia, almeno nelle fasi iniziali o intermedie dei processi degenerativi: si cerca quindi di recuperare, riparare, far sopravvivere le articolazioni piuttosto che andarle a sostituire.

Come è iniziato il suo approccio con questo particolare settore?

ragazza con le gambe incrociateI miei studi, iniziati nel ‘98 a Bologna, si sono sempre focalizzati sullo sviluppo degli elementi biologici, fino ad arrivare alle cellule mesenchimali, nella rigenerazione dei tessuti, in particolare di quelli articolari (cartilagine).

Di quali strumenti si avvale l’Ortobiologia?

Gli strumenti utilizzati in Ortobiologia sono molteplici:

  • Lubrificanti (ialuronati);
  • Fattori di crescita (PRP);
  • Cellule mesenchimali autologhe provenienti dal midollo osseo, dal tessuto adiposo e dal sangue del paziente.

Queste sostanze vengono somministrate mediante infiltrazioni che possono essere ripetute periodicamente a seconda della sintomatologia del paziente.

Qual è lo scopo dell’ortobiologia?

L’obiettivo che si pone l’ortobiologia è quello di migliorare la qualità della cartilagine, in modo che essa possa fornire al paziente, affetto da una forma displasica o artrosica, la possibilità di “ringiovanire” quel distretto anatomico e rimandare quindi l’intervento sostitutivo. È proprio questo il concetto del passaggio da una terapia “metallurgica” a una terapia “rigenerativa”. L’ortobiologia non si prefigge assolutamente l’obiettivo di sostituirsi all’attività protesica, ma sicuramente di rallentare il momento in cui si deve fare.

Dott. Federico Trentani
Ortopedia e Traumatologia

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