Trattamenti innovativi delle sindromi coronariche acute

Trattamenti innovativi delle sindromi coronariche acute

Editato da: Marta Buonomano il 07/02/2022

Il nostro esperto in Cardiologia ci spiega quali sono le ultime novità nella terapia delle sindromi coronariche acute

Come trattare la sindrome coronarica acuta?

Il trattamento delle SCA, cioè delle Sindromi Coronariche Acute (angina instabile ed infarto), dispone di una serie di presidi e farmaci che hanno drasticamente ridotto la mortalità intraospedaliera (<4-5%): l’angioplastica (PCI) ed i farmaci antiaggreganti associati con i dispositivi utilizzati nelle terapie intensive (ventilazione non invasiva) consentono di limitare molte delle complicanze che mettono a rischio la vita del paziente.

Come si può ridurre il tasso di mortalità?

StetofonendoscopioLa mortalità ad un mese per i pazienti colpiti da un classico infarto è di circa il 8% e ad 1 anno del 15%. Pertanto il punto chiave sta nell’intercettare e seguire adeguatamente il paziente nella fase precoce dalla dimissione e in un adeguato follow-up, soprattutto nel primo anno.

Questo punto può e deve essere affrontato curando le reti assistenziali e la telemedicina: il teleimaging e il teleconsulto possono essere il punto di svolta avvicinando il paziente al servizio (collaborazione medici di medicina generale-specialisti-ospedale).

Come si possono riportare i parametri al target stabilito?

Già dalla fase subacuta ed ancor più nelle cosiddette sindromi coronariche croniche, il paziente deve essere guidato alla ottimizzazione di una serie di parametri che devono esser portati a target.

Grazie a nuovi farmaci è necessario portare i valori di colesterolo LDL al di sotto di 55 mg/dl in tutti i pazienti nel post infarto, come in quelli con acclarata malattia dei vasi in atri distretti (carotidi, arterie arti inferiori), con pregresso disturbo di circolo cerebrale, o diabetici con più fattori di rischio associati.

Cardiologia a Foggia