Artroscopia anca
Cos’è l’artroscopia dell’anca?
L’artroscopia dell’anca è una tecnica chirurgica minimamente invasiva, che permette di vedere e lavorare direttamente all’interno dell’articolazione, attraverso delle piccole incisioni nella pelle, inferiori a un centimetro ciascuna. L’intervento viene eseguito sotto anestesia totale e dura circa 90 minuti, sebbene la durata dipenda dal tipo di lesione e dal trattamento somministrato.
Perché viene eseguita?
Questo tipo di artroscopia è indicata per diagnosticare con certezza:
- Problemi di dolore o blocco dell’anca
- Per l’estrazione di corpi mobili intra-articolari
- Per le rotture del labbro acetabolare o labrum (cartilagine che stabilizza la testa del femore)
- In caso di choc femoro-acetabolari (un eccesso di attrito nei movimenti dell’anca)
In cosa consiste?
Durante il procedimento, viene eseguita una trazione della gamba, di modo che lo spazio dell’articolazione si distenda al massimo, per facilitare l’intervento. Il chirurgo farà dei segni sull’anca del paziente per avere dei punti di riferimento anatomici, che gli permettano di localizzare i punti di accesso, dove verranno praticate delle incisioni inferiori a un centimetro, denominate portali atroscopici. A partire dall’incisione, della dimensione di un occhiello, viene introdotto l’artroscopio; altre piccole incisioni vengono praticate per introdurre gli strumenti chirurgici. Di norma si praticano dalle due alle tre incisioni o portali, a seconda del procedimento chirurgico.
Preparazione all’artroscopia dell’anca
Durante le due settimane precedenti l’intervento, lo specialista può chiedere al paziente di interrompere i farmaci che potrebbero rendere difficile la coagulazione del sangue. Inoltre, si deve comunicare il consumo di alcol e di tabacco, poiché il tabagismo può ritardare la cicatrizzazione delle ferite e della saldatura delle ossa.
Recupero postintervento
Dopo l’intervento, nell’arco di qualche ora o di qualche giorno, è possibile che il paziente avverta fastidi, edemi e intorpidimento del pube. Nella settimana o nei 10 giorni successivi all’operazione, in generale, è possibile riprendere l’attività, a seconda dei fastidi e del riposo relativo. Approssimativamente dopo 5-7 giorni dall’artroscopia, verranno eseguite delle prime osservazioni e cure nella clinica e si consiglierà al paziente di iniziare il trattamento, con l’aiuto di un’équipe di fisioterapisti. Questi metteranno a punto un trattamento personalizzato alla lesione del paziente, adattando il loro protocollo ad ogni caso specifico.
Nei primi 15 giorni, l’obiettivo sarà:
- Muovere l’articolazione per evitare aderenze
- Diminuire l’infiammazione e il dolore
- Evitare l’atrofia muscolare
Inoltre è importante seguire questi consigli:
- Non forzare la flessione dell’anca oltre i 90 gradi
- Far gravare solo parzialmente il peso sull’anca, aiutandosi con delle stampelle
- Non forzare le rotazioni
- Effettuare cambiamenti di posizione ogni ora (sedersi/sdraiarsi)
- Seguire le linee guida della riabilitazione e realizzare gli esercizi indicati dai professionisti
Alternative a questo trattamento
Le ultime innovazioni tecniche per il trattamento delle patologie dell’anca: il trattamento tradizionale per trattare l’artrosi dell’anca, l’artrite reumatoide o la frattura dell’anca, la chirurgia con impianto di protesi dell’anca.