Elettromiografia
Dott. Dario Cocito - Neurologia
Creato il: 26-01-2018
Editato il: 30-06-2023
Editor: Antonietta Rizzotti
Che cos’è l’elettromiografia?
L’elettromiografia (EMG) è un esame diagnostico per verificare lo stato di salute dei muscoli e delle cellule nervose (neuroni) che li controllano analizzando l’attività elettrica nei muscoli.
In che cosa consiste?
L’elettromiografia si compone di due parti: uno studio di conduzione nervosa e un esame EMG ad ago.
Lo studio di conduzione nervosa comporta l’inserimento di elettrodi sulla pelle nell’area che presenta sintomi. Questi misurano la velocità e la forza dei segnali elettrici tra punti diversi allo scopo di valutare la qualità della comunicazione dei motoneuroni con i muscoli.
Nell’esame EMG ad ago gli elettrodi vengono inseriti nel muscolo per mezzo di un ago. Questi valutano l’attività elettrica all’interno del tessuto muscolare sia quando il muscolo è contratto che quando è a riposo. Al termine dell’esame gli elettrodi vengono rimossi.
Le letture degli elettrodi vengono inviate ad un computer che le visualizza sotto forma di grafici e/o valori numerici, che il medico potrà interpretare per il paziente.
Perché si esegue?
L’elettromiografia viene utilizzata per diagnosticare o escludere una serie di condizioni che interessano i nervi e/o i muscoli. Il medico potrebbe richiedere un’EMG se il paziente presenta i seguenti sintomi:
- Debolezza muscolare
- Formicolio
- Intorpidimento
- Crampi
- Paralisi
- Dolore agli arti
- Tic nervosi involontari
Che cosa si prova durante l’esame?
Al paziente potrebbe essere chiesto di sdraiarsi o di sedersi durante l’elettromiografia. Prima dell’esame EMG ad ago il medico pulirà l’area in cui viene inserito l’ago con dell’antisettico. Quando l’ago viene inserito è possibile sentire dolore o disagio.
Significato di risultati anomali
I risultati anomali di un’elettromiografia possono indicare:
- Disturbi muscolari, per esempio distrofia muscolare, polimiosite
- Disturbi che interessano il collegamento tra motoneurone e muscolo, per esempio la miastenia grave
- Disturbi dei nervi periferici (nervi esterni al midollo spinale), per esempio sindrome del tunnel carpale, neuropatia periferica
- Condizioni che colpiscono i motoneuroni del midollo spinale o del cervello, per esempio poliomielite, sclerosi laterale amiotrofica (SLA)
- Condizioni che colpiscono la radice nervosa, per esempio l’ernia del disco