Capsulite adesiva: quando la spalla si blocca all’improvviso

Capsulite adesiva: quando la spalla si blocca all’improvviso

Editato da: Jennifer Verta il 13/04/2024

La Dott.ssa Simona Massetti, esperta in Fisioterapia a Firenze, ci parla della spalla congelata, una patologia dolorosa, che colpisce all’improvviso e spesso strettamente legata allo stress.

Cos’è la capsulite adesiva della spalla?

La spalla congelata o capsulite adesiva è generalmente un dolore subdolo, quasi improvviso. È una condizione patologica che porta ad una notevole perdita di mobilità, attiva e passiva, della spalla accompagnata da dolore a volte cosi acuto da impedire la normale vita quotidiana. Non si conosce una causa precisa ma sicuramente è legata ad un processo infiammatorio che procura un ispessimento della capsula articolare con formazione di aderenze. Un’altra possibile causa è l’insorgenza di un’infiammazione scatenato da un trauma diretto alla spalla oppure no.

Esistono fattori di rischio?

Le donne al principio della menopausa (tra i 40-50 anni) sono statisticamente le più colpite dal disturbo. L'assunzione di alcuni farmaci o situazioni particolarmente stressanti (lutti, problemi in famiglia, problemi lavorativi, trasferimenti etc.) giocano ulteriormente un ruolo negativo. Anche alcune patologie come il diabete o disfunzioni della tiroide predispongono ad un più alto rischio di spalla congelata.

Come avviene la diagnosi della spalla congelata?

La diagnosi della spalla congelata è clinica, dal momento che è fondamentale fare una prima visita ortopedica dove il medico valuterà il grado di dolore e le limitazioni di movimento ed ascolterà il paziente ed i relativi sintomi riferiti. Il paziente verrà poi sottoposto ad esami diagnostici particolari quali Raggi x, Ecografia e Risonanza Magnetica Nucleare che davanti alla capsulite risulteranno negativi, ma escluderanno la presenza di altre patologie a carico di tendini ed ossa.

In cosa consiste il trattamento della capsuilte adesiva?

Il trattamento della capsulite è basata su una terapia antinfiammatoria ed una buona fisioterapia. La fisioterapia si basa principalmente su una mobilizzazione passiva e stretching effettuata con il massimo rispetto del dolore del paziente in modo da non provocare eccessivo stress alla capsula ed evitare un’ulteriore infiammazione che peggiorerebbe il quadro di rigidità. Il fisioterapista consiglierà, inoltre, esercizi domiciliari da eseguire in maniera costante per mantenere una buona mobilità. Nei casi più critici, al percorso fisioterapico si affiancano anche infiltrazioni di anestetico e di farmaci antinfiammatori e immunosoppressori per ridurre l'infiammazione. Infine, qualora anche la fisioterapia risultasse inefficace, diventerà indispensabile ricorrere all'intervento chirurgico.

Fisioterapia a Firenze