Disturbi oculari in età pediatrica

Disturbi oculari in età pediatrica

Editato da: Antonietta Rizzotti il 15/05/2023

L’oftalmologia pediatrica è lo studio dei disturbi oculari in età pediatrica. In base ad un criterio cronologico, le patologie oculari in età pediatrica si possono distinguere in congenite, perinatali e dell’età dell’accrescimento. Ne parla il Dott. Italo Giuffrè, esperto in Oculistica a Roma

Come si diagnosticano i disturbi oculari nel neonato?

Alcune di queste patologie sono oggetto di screening da parte di neonatologi, pediatri ed oftalmologi pediatrici che sineonato prendono cura del neonato. Il primo esame a cui il neonato è sottoposto è il test del riflesso rosso dell’occhio dilatato con opportuni colliri. In mancanza di tale riflesso si può ipotizzare una cataratta congenita, mono o bilaterale, di maggiore o minore densità, che può richiedere un trattamento precoce anche di natura chirurgica. Un altro fattore che viene immediatamente valutato è rappresentato dalle dimensioni del bulbo oculare. Una alterazione dei diametri corneali è indice di una patologia corneale singola od associata ad un notevole aumento della pressione endoculare, che viene misurata in narcosi, e può portare alla diagnosi di glaucoma congenito.

Una patologia tipica del bambino prematuro è rappresentata dalla retinopatia del prematuro, che può essere reversibile o necessita di laserterapia, iniezioni intravitreali di anti-VEGF e, in casi estremi, di chirurgia vitreo-retinica. Altre patologie di competenza oftalmologica in epoca perinatale e nei primi anni di vita del bambino riguardano la presenza di una ptosi palpebrale più o meno accentuata e la presenza di strabismo, che viene studiato e diagnosticato con la consulenza degli ortottisti. Nel caso queste patologie siano di tale gravità da arrecare un grave danno alla funzione visiva del bambino si deve procedere ad una correzione chirurgica.

Oltre che alla nascita e qualora non si manifestino patologie traumatiche, infettive o su base genetica sia ad insorgenza precoce che tardiva, si procede ad una visita oculistica intorno ai 3 e, successivamente, ai 6 anni di vita, in concomitanza con l’accesso del bambino alla scuola materna ed elementare.

Si presta molta attenzione ad eventuali sintomi soggettivi riferiti dal bambino, ove possibile, come cefalea ed oggettivi, come arrossamento dei bulbi oculari. La visita va sempre eseguita in cicloplegia e con metodiche oggettive.

Gli eventuali difetti di vista, quali astigmatismo, miopia ed ipermetropia vanno adeguatamente corretti sia monocularmente che bilateralmente per evitare l’insorgenza dell’ambliopia od occhio pigro, che può essere trattata con occlusione e/o atropinizzazione dell’occhio da penalizzare.

Oculistica a Roma