Genetica molecolare e diagnosi dei noduli tiroidei

Genetica molecolare e diagnosi dei noduli tiroidei

Editato da: Antonietta Rizzotti il 15/09/2019

L’agoaspirato tiroideo è la metodica che consente di stabilire se un nodulo tiroideo è benigno o maligno. Tuttavia, nel circa 20% dei casi, questa distinzione non è possibile: è il caso dei noduli indeterminati TIR3 (TIR3A o TIR3B). Ce ne parla il Dott. Massimiliano Andrioli, esperto in Endocrinologia a Roma e Direttore del centro medico EndocrinologiaOggi

 

In questa situazione “indeterminata”, specie nei TIR3B, è indicata l’asportazione chirurgica del nodulo per avere la certezza colla donnasulla natura del nodulo tiroideo. Sfortunatamente, solo il 20% dei noduli indeterminati operati è realmente maligno. Ciò implica che circa l’80% dei pazienti con noduli indeterminati, attualmente, si sottopone ad un intervento chirurgico di tiroidectomia “inutilmente”.

Per ridurre il numero di interventi chirurgici inutili, sono state sviluppate diverse tecniche di genetica molecolare, la maggior parte delle quali eseguibili presso il centro EndocrinologiaOggi di Roma, centro di riferimento in Italia di queste metodiche.

Perché la genetica molecolare può essere utile nei noduli tiroidei indeterminati?

Perché consente di stratificare il rischio di malignità di un nodulo tiroideo, ovvero di dire che probabilità ha di essere veramente maligno (o viceversa benigno), partendo dal presupposto che il 100% in medicina non esiste e che la genetica molecolare consente di raggiungere percentuali molto prossime al 100%.

Questo è possibile perché il tumore della tiroide rappresenta la conseguenza di una serie di mutazioni o alterazioni genomiche che oramai sono quasi tutte note.

Ne consegue che, in caso di nodulo tiroideo indeterminato, è possibile cercare la presenza di queste alterazioni genomiche tipiche del tumore per capire se il nodulo TIR3 è realmente maligno o meno.

Quali sono le metodiche di genetica molecolare maggiormente utilizzate?

Tra le metodiche di genetica molecolare commerciali più avanzate attualmente disponibili ricordiamo:

  • Afirma GSX X Atlas (2012, Veracyte, San Francisco, California)
  • Thyroseq V3 (2014, CBLPath, New York e Università di Pittsburgh, Pennsylvania)
  • ThyGeNeXT-ThyraMIR (2015, Interpace Diagnostics, Parsippany, New Jersey)
  • Mir-THYpe (2018, ONKOS Diagnosticos LDTA molecolare, Ribeirao Preto, Brasile)

Afirma è al momento il test molecolare più noto ed utilizzato. Pubblicato sul NEJM nel 2012, ha una storia consolidata da anni di commercializzazione e da numerosi studi clinici.

Non è un semplice test genetico ma un test di espressione genica che valuta i profili di espressione genica di un numero donna, colloelevatissimo di geni (RNA).

Dalla sua prima versione, ha subito miglioramenti e implementazioni con miglioramento della performance diagnostica.

Afirma GEC (Gene Expression Classifier) è stata sostituita da Afirma GSC (Genomic Sequencing Classifier), attualmente proposta come Afirma GSC X Atlas.

Afirma ha un valore predittivo negativo del 96%. In sostanza, se un nodulo risulta benigno con Afirma, vi è una probabilità molto elevata (probabilità > 96%) che questo lo sia realmente, e quindi il paziente può evitare l’intervento chirurgico. In sostanza consente di selezionare i pazienti che sono a bassissimo rischio (<4%) di avere un tumore. Si tratta, pertanto, di un importante test di esclusione ("rule-out"). Quindi, è possibile evitare la chirurgia qualora Afirma confermi che un nodulo sia benigno.

 

 

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