Le allergie respiratorie nei bambini

Le allergie respiratorie nei bambini

Editato da: il 13/04/2024

In cosa si differenzia un’allergia respiratoria da una comune malattia dovuta alla stagione? Ce lo spiega il Dott. Davide Tassinari, esperto in Pediatria a Bologna

Come riconoscere un’allergia respiratoria da un’infezione virale?

Riconoscere un’allergia in un bambino è possibile se si sta attenti al momento della giornata o alla stagione in cui alcuni sintomi come naso che cola, continui starnuti e tosse secca si fanno più frequenti. È possibile, infatti, che la causa non sia un semplice virus, ma una vera e propria allergia: le forme virali, infatti, si accompagnano normalmente anche alla febbre.

Queste allergie tendono a svilupparsi quando il sistema immunitario reagisce in maniera anomala a una sostanza che può nascondersi nell’aria, nella polvere o negli animali domestici. Quando la vita del bambino viene impattata fortemente in termini di tosse, difficoltà respiratorie, qualità del sonno e della concentrazione, al di fuori delle normali stagioni, è bene rivolgersi ad uno specialista pediatrico.    

Le principali allergie respiratorie

La forma più comune di allergia nei bambini è la rinite allergica, chiamata anche “raffreddore da fieno”, che si caratterizza per un’infiammazione alle mucose nasali causata dall’esposizione ad una determinata sostanza, come i pollini delle graminacee o di erbe infestanti, o l’acaro della polvere. Il sintomo più comune è un raffreddore con abbondante perdita di liquido sieroso dal naso, oltre ad una difficoltà nel respirare.

Un’altra forma di allergia più grave è la bronchite asmatica la quale, a causa del broncospasmo   e dell’infiammazione dei bronchi, provoca difficoltà respiratorie, oltre ad un eccesso di muco e di catarro difficile da espellere. Febbre, dolore e bruciore al petto possono anche essere sintomi accessori. La bronchite asmatica può essere causata, oltre che da allergeni come pollini o polvere, anche da alcuni farmaci quali gli antiinfiammatori non steroidei, da agenti irritanti delle vie respiratorie (smog, bruschi sbalzi di temperatura, odori forti, sforzo fisico) o da infezioni virali.

Quali sono i sintomi?

L’allergia si manifesta con specifici sintomi, ad esempio:

  • Occhi arrossati che prudono o lacrimano
  • Frequenti starnuti e/o naso che cola in continuazione
  • Problemi respiratori, come affanno o difficoltà di respirazione
  • Sibilo continuo rumoroso mentre il bambino respira
  • Tosse secca persistente
  • Mal di testa
  • Eccessivo affaticamento anche per sforzi lievi
  • Febbre solo in alcuni casi

I test allergici

Se si sospetta che il bambino soffra di allergie respiratorie, è meglio consultare il pediatra o un pneumo-allergologo pediatra. Lo specialista procede, quindi, a prescrivere alcuni test allergici per comprovare la sensibilità del bambino a determinati allergeni.

Un primo test è il prick-test, che viene eseguito sulla cute e consiste nell’applicare alcune gocce di estratti allergenici sulla pelle, con sua successiva lieve scarificazione tramite una piccola lancetta.

Un ulteriore test è il RAST-test, che si effettua tramite un prelievo di sangue nel quale vengono dosati gli anticorpi specifici verso vari allergeni inalatori o alimentari e che appartengono alla famiglia delle gamma-globuline della serie IGE. Le IGE totali elevate sono una peculiarità di chi è allergico o ne ha la probabilità di diventarlo nei vari periodi della vita.

Se si assumono antistaminici o cortisone per via orale, i test cutanei possono essere effettuati solo dopo la loro sospensione (almeno 10-15 giorni), in quanto tali farmaci diminuiscono la reattività della pelle e, di conseguenza, l’affidabilità del test.

Si può guarire dall’allergia?

Eliminare l’allergene è, nella maggior parte dei casi, la soluzione più rapida e ovvia, ma non sempre è praticabile, come nel caso di allergia ai pollini o agli acari della polvere.

In queste situazioni, bisogna ricorrere a farmaci che intervengano direttamente sui sintomi clinici e sull’infiammazione delle vie respiratorie. Questi contrastano i disturbi, ma non rimuovono il problema di base.

A seconda della patologia da cui è affetto ogni singolo paziente (ad es. rinocongiuntivite, asma o entrambe), ed in funzione della sua durata (intermittente o persistente), possono venire utilizzati una numerosa serie di farmaci con diversa tipologia di azione: broncodilatatori, antiinfiammatori steroidei per via inalatoria, antileucotrieni, antistaminici ed eventualmente, per brevi periodi, anche steroidi per via orale.

Nel corredo terapeutico per le allergie citiamo anche l’immunoterapia specifica, ossia i vaccini con dosi specificamente tarate di singoli allergeni che gradualmente possono portare alla attenuazione dei sintomi allergici. Bisogna però ricordare che l’uso dei vaccini specifici va accuratamente selezionato sia per la singola patologia che per il singolo paziente e che, a tutt’oggi, vi sono molte discussioni aperte sulla loro utilizzazione in modo da ottimizzarne l’efficacia clinica. 

Pediatria a Bologna