Le malattie della Tiroide: la carenza di odio

Le malattie della Tiroide: la carenza di odio

Editato da: Gloria Conalbi il 03/10/2019

Le malattie tiroidee sono in notevole aumento negli ultimi anni sia per l'affinamento delle tecniche diagnostiche, che permettono di effettuare diagnosi precoci, sia perché effettuando una corretta prevenzione si arriva fortunatamente a diagnosticare problemi tiroidei quando sono ancora molto lievi. Il Dott. Alessandro Marugo, esperto in Endocrinologia a Genova, ci spiega di più

Cos’è la tiroide?

La tiroide è deputata a produrre gli ormoni tiroidei che regolano ogni nostra funzione vitale, dalla funzionalità cardiaca alla produzione di energia, al metabolismo, alla memoria, alle mestruazioni. È per questo che alterazioni modeste della funzionalità tiroidea possono determinare sintomi lievi, a volte di difficile attribuzione tiroidea che portano a pensare ad altre patologie ma che, se diagnosticate in tempo, si curano in maniera ottimale.

Quali sono le patologie che interessano la tiroide?

Le alterazioni funzionali della tiroide sono l'ipotiroidismo con sintomi quali stanchezza, faticabilità, aumento di peso, alterazioni mestruali, colesterolo aumentato, freddo e l’ipertiroidismo con sintomi quali agitazione, tachicardia, rischio di fibrillazione atriale, dimagrimento, osteoporosi ed esoftalmo (occhi sporgenti). Una patologia in grandissimo aumento sono le tiroiditi con particolare riguardo a quelle autoimmuni, la famosa “Tiroidite di Hashimoto“. Questa è un’affezione cronica che interessa la tiroide in cui il sistema immunitario non riconosce la nostra tiroide come parte del nostro corpo e scambiandola per qualcosa di esterno (tipo batteri e virus), la attacca producendo anticorpi (TPO-TGA) che a lungo andare portano la tiroide verso l'atrofia e quindi verso l'ipotiroidismo. Particolare attenzione a questo problema devono porre le donne in fase fertile in quanto questa patologia, che è di per se asintomatica, porta ridotta fertilità ed aumentato rischio di abortività. Da ciò la raccomandazione di eseguire sempre gli esami della tiroide completi quando si decide di pianificare una gravidanza. Le alterazioni morfologiche della tiroide sono invece essenzialmente rappresentate dai noduli tiroidei, anche detto gozzo, che possono colpire fino al 40% della popolazione.

Come trattare le patologie tiroidee?

La maggior parte dei noduli è benigna, solo il 7-10 % è maligna. Il rischio di malignità nei gozzi multinodulari è analogo a quella del nodulo unico. La natura dei noduli, quando sospetti, va diagnosticata con un agoaspirato tiroideo che è l'esame fondamentale per sapere la natura del nodulo e decidere poi se asportarlo o curarlo. La terapia dei noduli tiroidei è fondamentale in questo senso in quanto si riesce con le opportune terapie ad impedire la successiva crescita del nodulo evitando così l'intervento chirurgico.

Iodio e tiroide

L'Italia è un paese ad endemia gozzigena secondo la definizione dell’OMS (presenza di gozzo in oltre il 5 % della popolazione). Uno dei paesi a maggiore carenza iodica al mondo è il Perù che è stato studiato come modello negli anni per i problemi legati alle malattie tiroidee. In Liguria il problema delle malattie tiroidee è particolarmente presente e la sua incidenza è molto amplificata dalla carenza iodica. Ricordiamo come lo iodio, che è l'elemento fondamentale per la corretta funzionalità della tiroide, non provenga come si crede dal mare ma direttamente dalla nostra terra. La quantità di iodio che arriva a noi dipende dalla quantità di iodio presente nelle rocce della nostra regione in quanto l'acqua piovana passando attraverso le rocce si arricchisce una serie di minerali tra cui appunto lo iodio. L'acqua finisce poi alle piante, ai vegetali, alle coltivazioni, agli animali, ai bacini idrici e direttamente al nostro rubinetto di casa.

Esistono altri fattori scatenanti?

Oltre alla carenza iodica esistono altri fattori che entrano nella patogenesi del gozzo. La maggior incidenza di noduli tiroidei nelle femmine (5-15 volte maggiore dei maschi), in particolare nell’adolescenza e pubertà, è dovuta al un ruolo predisponente degli estrogeni ossia gli ormoni femminili. Anche fattori ambientali come sostanze gozzigene nella dieta (brassicacee: rape e cavolo, manioca) o fumo di sigaretta, radiazioni (eredità di Chernobyl) e obesità giocano un ruolo importante. Anche l’età comporta una variazione di prevalenza del gozzo (massima tra i 30 e 70 anni), con un’incidenza maggiore di noduli tiroidei soprattutto se associata alla carenza iodica. Ricordiamo inoltre come le alterazioni tiroidee, tra cui anche la sola carenza iodica, di cui spesso la donna non sa neanche di soffrire, possano influenzare negativamente la delicata fase della gravidanza con problemi molto seri al nascituro se non diagnosticati in tempo. Anche nella fase menopausale della donna sono più frequenti alterazioni tiroidee con maggiori rischi di osteoporosi.

Come prevenire le patologie tiroidee?

Se ci sono sintomi clinici che possono far sospettare una malattia della tiroide, il consiglio è quello di eseguire un prelievo di sangue per controllare la funzionalità della tiroide (Ft3-Ft4-TSH-TPO-TGA-Calcitonina) ed una ecografia tiroidea. Come screening di prevenzione della patologia tiroidea invece, basta eseguire una volta nella vita gli esami del sangue della tiroide e, se non fatta prima, un’ecografia tiroidea, per poter diagnosticare in tempo patologie tiroidee che se non curate possono dare ulteriori seri problemi.

Endocrinologia e Malattie del metabolismo a Genova