Nevralgia del trigemino: è possibile curarla!

Nevralgia del trigemino: è possibile curarla!

Editato da: Antonietta Rizzotti il 06/05/2020

La nevralgia del Trigemino è una patologia dolorosa che interessa il viso, nella maggior parte dei casi interessa metà del volto. È una malattia rara, la prevalenza è di 0.1-0.2 casi su 1000 persone sane, si manifesta in particolare sopra i 60 anni di età ma può colpire anche i giovani ed in alcuni rarissimi casi i bambini. L’incidenza sopra i 60 anni è di 20/100 casi ogni 100.000 abitanti. La malattia colpisce in prevalenza le donne con un rapporto di 3:1. Non ci sono differenze di etnie o localizzazione geografica. Il Dott. Emiliano Passacantilli, esperto in Neurochirurgia a Roma, ci aiuta a capire meglio

Che cos’è il nervo trigemino?

Il nervo trigemino è il più voluminoso dei nervi cranici: i nervi che originano dal tronco encefalico ed arrivano ai muscoli ed alle terminazioni sensitive del viso. È costituito da una componente sensitiva e da una Dolorecomponente motoria, subito dopo la sua origine dal tronco encefalico passa molto vicino ad una arteria, denominata Arteria Cerebellare Antero Inferiore e ad una vena denominata vena di Dandy (dal nome di un famoso neurochirurgo). Compiuto il suo tragitto iniziale entra nella parte anteriore del cranio (fossa cranica media) formando il ganglio di GASSER. Il nervo è organizzato in 3 branche, Oftalmica, Mascellare e Mandibolare, le sue diramazioni vanno ad innervare i muscoli che utilizziamo per la masticazione e trasportano informazioni sensitive dalle strutture facciali e dalla cute del viso, compresa la cornea.

Non vi sono al momento fattori di rischio e metodiche di prevenzione della nevralgia Trigeminale universalmente accettate. La malattia si manifesta in particolare dopo i 60 anni e si ritiene che l’elevata pressione arteriosa e l’invecchiamento delle arterie possano avere un ruolo nella progressione dei sintomi.

Come si manifesta la nevralgia del trigemino?

La Nevralgia del Trigemino nella forma classica, chiamata anche “Tic Doloroso”, è considerata una malattia “idiopatica”, quindi senza una chiara origine.  Nella maggior parte dei casi, è stato dimostrato, che viene causata da un conflitto neurovascolare, un contatto anomalo tra un’arteria, più raramente una vena, ed il nervo Trigemino.

La malattia si manifesta come un “fulmine a ciel sereno”, il primo attacco è totalmente inaspettato. È un dolore terribile, improvviso che molti pazienti descrivono come il peggior dolore che abbiano mai provato nella loro vita. Viene descritto come “lancinante”, a scossa elettrica, come un vetro che penetra nella faccia oppure un chiodo rovente che entra nella mascella. Il dolore inizia e finisce rapidamente ed è causato molto spesso da un “TRIGGER” (causa scatenante):

  • Parlare
  • Masticare
  • Lavarsi i denti
  • Pettinarsi

Nelle forme atipiche oppure associate a patologie neurologiche come la sclerosi multipla il dolore non ha queste caratteristiche ma è continuo, sordo ed in alcuni casi bilaterale.

Quando bisogna rivolgersi ad uno specialista?

Quando il dolore diventa forte e si ripete è necessario rivolgersi ad uno specialista. È molto frequente che i pazienti si rivolgano prima ad un dentista e non è raro valutare pazienti a cui sono stati asportati erroneamente uno o più denti perfettamente sani.

Il neurologo oppure il neurochirurgo sono gli specialisti che maggiormente si occupano di Nevralgia del Nervo trigemino.

È possibile curare la nevralgia del trigemino?

La nevralgia del trigemino idiopatica è causata da un conflitto neurovascolare; il contatto anomalo tra una arteria, nella maggior parte dei casi la AICA ed il nervo. In casi rari può essere causato dal contatto tra la vena ed il nervo. La pulsazione continua dell’arteria sul nervo provoca l’irritazione ed il dolore trigeminale.dolore al viso

Il primo approccio terapeutico è la terapia medica con farmaci antiepilettici che hanno lo scopo di “stabilizzare” la trasmissione dell’impulso nervoso e quindi limitare oppure annullare gli episodi dolorosi.

Quando la terapia medica non funziona, anche a dosaggio massimale, oppure quando gli effetti collaterali dei farmaci sono troppo marcati si mettono in atto le procedure “operative”.

La “decompressione neurovascolare” tecnica popolarizzata dal neurochirurgo americano Peter J. Jannetta è la terapia che garantisce i risultati più duraturi ed efficaci nel trattamento della nevralgia trigeminale idiopatica. La tecnica consiste nel “distanziare” il nervo dall’arteria o dalla vena che lo comprimono risolvendo l’irritazione nervosa all’origine del dolore. Si tratta di un intervento neurochirurgico eseguito in anestesia generale il cui tasso di complicanze è basso ma, non uguale a zero. L’intervento viene eseguito da un neurochirurgo esperto in questa procedura e consta di una incisione dietro l’orecchio di circa 4 cm. Si esegue una piccola craniotomia grande come una moneta (le vecchie cento Lire) che consente di raggiungere il Nervo Trigemino subito dopo l’origine dal tronco encefalico e di separalo dall’arteria coinvolta nel conflitto neurovascolare, frapponendo tra arteria e nervo un frammento di tessuto muscolare oppure una piccola porzione di materiale inerte. Teflon.

La degenza in clinica è in genere di 3-4 giorni, il recupero alla vita normale vi è dopo 2 settimane.

Radiochirurgia e la puntura percutanea con radiofrequenze sono procedure non chirurgiche ma operative in cui si agisce direttamente sul nervo, non rimuovendo la causa della patologia, ma limitando la possibilità che il nervo risponda alle sollecitazioni con “scariche” anomale. Sono tecniche che hanno una possibilità di successo più bassa rispetto alla decompressione microvascolare, e che vengono riservate ai pazienti che non tollerano un intervento chirurgico per motivi psicologici o clinici (rischio chirurgico o anestesiologico troppo elevato).

 

Neurochirurgia a Roma