Tecniche di correzione della miopia

Tecniche di correzione della miopia

Editato da: Antonietta Rizzotti il 13/04/2024

La miopia è una patologia refrattiva oculare caratterizzata dalla visione sfocata da lontano. Il dott. Gaetano Cupo, esperto in Oftalmologia a Roma, spiega attraverso quali procedure è possibile correggere questo disturbo visivo e quali sono le tecniche laser con cui è possibile trattarlo.

Come si può correggere la miopia?

Tradizionalmente la miopia si corregge utilizzando lenti a frontale o lenti a contatto. Gli occhiali rappresentano il mezzo maggiormente utilizzato, anche se potrebbero non essere adatti quando il difetto è elevato, poiché l’immagine risultante percepita attraverso gli occhiali viene rimpicciolita. Questo fattore potrebbe essere causa di distorsioni nella zona paracentrale e periferica del campo visivo. Quindi un oculista potrà valutare l’opportunità delle lenti a contatto, tenendo conto della salute oculare e della presenza di una buona lacrimazione ed informando insieme al contattologo di tutte le evenienze necessarie per una corretta gestione di questo utile, ma potenzialmente pericoloso sussidio.

Quali sono le terapie che utilizzano il laser per la correzione della miopia?

È possibile distinguere le tecniche laser utilizzate nel trattamento della miopia in procedure Flap e procedure senza Flap.

Procedure con Flap: il laser ad eccimeri viene eseguito sotto un lembo corneale lamellare.

  • Laser assistita in situ keratomileusis (LASIK): Il chirurgo utilizza sia un microcheratomo o un laser a femtosecondi per tagliare un lembo di tessuto corneale (di solito con uno spessore di 100-180 micrometri). Il lembo viene sollevato come una porta incernierata, il tessuto viene ablato dallo stroma corneale con un laser ad eccimeri, il lembo viene poi riposizionato. Quando il lembo viene creato usando un laser a femtosecondi IntraLase, il metodo viene chiamato IntraLASIK (i-LASIK).
  • Relex "SMILE" (Estrazione di lenticolo attraverso piccola incisione): una tecnica più recente senza un lembo, un laser a femtosecondi taglia un lenticolo nello stroma corneale. Lo stesso laser viene usato per tagliare una piccola incisione lungo la periferia del lenticolo. Il chirurgo utilizza quindi uno strumento appositamente progettato per separare e rimuovere il lenticolo attraverso l'incisione, lasciando intatto le lamelle anteriori della cornea.

Procedure senza Flap: il laser ad eccimeri è utilizzato per l'ablazione della porzione più anteriore dello stroma corneale. Queste procedure non richiedono uno spessore parziale tagliato in stroma. I metodi di ablazione di superficie differiscono solo nel come viene gestito lo strato epiteliale.

Che cos’è la chirurgia refrattiva?

La chirurgia refrattiva (PRK) è una tecnica che solitamente viene eseguita utilizzando delle gocce di anestetico oculari locali (come con LASIK / LASEK), un tipo di chirurgia refrattiva che rimodella la cornea rimuovendo quantità microscopiche di tessuto dallo stroma corneale, usando un fascio controllato dal computer di luce (laser ad eccimeri). La differenza rispetto LASIK è che lo strato superiore del epitelio viene rimosso (e una lente a contatto viene utilizzata come bendaggio), quindi non si crea alcun lembo. Il tempo di recupero è più lungo con PRK rispetto alla LASIK, anche se il risultato finale (dopo 3 mesi) è circa lo stesso (molto buono).

In alcuni casi se il difetto refrattivo non permette di essere risolto con il laser si decide di impiantare all’interno dell’occhio una lente artificiale. La lente può essere aggiunta al cristallino naturale (IOL fachica) nella camera anteriore (davanti all’iride) o nella camera posteriore (davanti al cristallino), oppure può essere impiantata direttamente al posto del cristallino.

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