Il dolore alle gambe e la stenosi lombare: qual è la relazione?

Il dolore alle gambe e la stenosi lombare: qual è la relazione?

Editato da: il 13/04/2024

La stenosi lombare è una patologia degenerativa che colpisce la colonna vertebrale. Il nostro esperto in Ortopedia e Traumatologia a Paternò (Catania), il Prof. Gaetano Gulino, ci parla della sintomatologia e dei due approcci terapeutici

Che cos’è la stenosi lombare?

La stenosi lombare è caratterizzata da un’abnorme ristrettezza del canale vertebrale osseo e/o dei forami di coniugazione che sono responsabili di una compressione del sacco durale, il rivestimento del midollo spinale, e/o delle radici nervose. Può essere congenita, e in tal caso modeste alterazioni degenerative vertebrali possono causare una compressione delle strutture nervose contenute nel canale, o secondaria quando il canale, di ampiezza primitivamente normale, viene ristretto da marcate alterazioni artrosiche delle articolazioni interapofisarie o dei corpi vertebrali. Spesso la stenosi lombare è dovuta al combinarsi delle due forme, congenita e secondaria. 
L’abnorme ristrettezza del canale vertebrale provoca una congestione venosa con edema delle radici nervose e quindi una diminuzione della microcircolazione delle strutture nervose della cauda equina, ovvero la particolare struttura dei nervi spinali. La stenosi lombare si manifesta principalmente con una sintomatologia dolorosa crampiforme agli arti inferiori (dolori alle gambe) che costringe il paziente a fermarsi durante la deambulazione (a volte dopo aver percorso solamente alcune decine di metri) e che viene definita “claudicatio neurogena”.                                                                                                       

Stenosi lombare: sintomi

I pazienti lamentano una sintomatologia caratterizzata da fatica, dolori e disturbi della sensibilità agli arti inferiori che si accentua durante l’estensione della colonna vertebrale e regredisce con la flessione in avanti. I pazienti trovano conforto quando stanno seduti o vanno in bici, infatti in queste posture in flessione della colonna lombare si ha un aumento del diametro antero-posteriore del canale vertebrale e quindi più spazio e migliore microcircolazione per le strutture nervose. 
I pazienti possono presentarsi con il tronco flesso in avanti (posizione che allevia il dolore) e limitazione dolorosa dei movimenti articolari del rachide lombare. Raramente si hanno dei deficit della validità muscolare degli arti inferiori mentre più comunemente sono presenti i disturbi della sensibilità. I riflessi osteotendinei profondi possono essere normali o ipoeccitabili, mai ipereccitabili. Nei casi in cui si manifesta una ipereccitabilità dei riflessi, bisogna indirizzare lo studio diagnostico strumentale (Risonanza Magnetica Nucleare, Potenziali Evocati Somato Sensoriali, metodica neurofisiologica per misurare la conduzione lungo le vie nervose) verso la colonna vertebrale cervicale e dorsale per escludere una lesione midollare. Raramente, anche se descritta in letteratura, può insorgere una sindrome della cauda caratterizzata dalla perdita acuta o cronica delle funzioni sfinteriche vescicale e rettale. La stenosi del canale può coinvolgere anche il canale cervicale ed in questi casi i pazienti presentano, oltre ai segni clinici di stenosi lombare, anche i segni della mielopatia cervicale.

La diagnosi differenziale per la stenosi lombare

Bisogna tenere in considerazione la neuropatia diabetica (deficit della sensibilità distribuita a guanto) e la claudicatio vascolare (senso di freddo ai piedi, assenza dei polsi periferici). Per la diagnosi differenziale con la claudicatio vascolare diventa utile indagare sulla capacità di andare in bici oltre a quella di camminare. Mentre i pazienti con claudicatio vascolare presentano i sintomi sia durante la deambulazione e sia quando vanno in bicicletta, i pazienti con stenosi del canale vertebrale presentano claudicatio solamente durante la deambulazione e mai durante l’uso della bicicletta.                               

Stenosi lombare: il trattamento conservativo

La maggior parte dei pazienti con stenosi del canale lombare risponde al trattamento conservativo, infatti un’appropriata terapia farmacologia (Fans, corticosteroidi, miorilassanti, etc.) e un corretto programma di terapia fisica (esercizi di stretching e di potenziamento muscolare) aiutano ad alleviare la sintomatologia dolorosa. Successivamente, quando il dolore acuto è regredito, un programma di esercizi aerobici (camminare, andare in bicicletta ed esercizi in acqua) contribuisce ad un’ulteriore regressione della sintomatologia. Il 10-15% dei pazienti con stenosi del canale non risponde al trattamento conservativo, e solamente in questi casi diventa necessario il trattamento chirurgico.                                             

Stenosi lombare: il trattamento chirurgico

La procedura chirurgica include la decompressione delle strutture nervose mediante laminectomia (asportazione di una o più lamine vertebrali), a volte associata a stabilizzazione delle vertebre, soprattutto nei casi in cui è stato necessario procedere ad asportare parti ossee importanti per la stabilità della colonna vertebrale e nei casi di instabilità o scivolamenti vertebrali preesistenti. 
Il trattamento chirurgico ben eseguito fornisce dei risultati eccellenti, infatti la maggior parte dei pazienti ritorna ad avere una qualità di vita soddisfacente con ripresa anche delle attività sportive e lavorative.

 

 

Ortopedia e Traumatologia a Acireale