15 cose da sapere sui meningiomi cerebrali

15 cose da sapere sui meningiomi cerebrali

Editato da: Sharon Campolongo il 26/05/2022

Sai cos’è un meningioma? Ecco 15 punti per conoscere meglio questo tumore del sistema nervoso, spiegati dal Prof. Roberto Delfini, specialista in Neurochirurgia a Roma

Il meningioma cerebrale

1) Solitamente, i meningiomi sono lesioni benigne (solo nell’1-2% dei casi sono maligni, con prevalenza in questo caso negli uomini), a crescita lenta, con una frequenza maggiore nel sesso femminile rispetto a quello maschile.

2) I meningiomi sono piuttosto rari in età pediatrica (solo l’1-3% di tutti i tumori cerebrali), e nel 25% dei casi sono associati ad una malattia genetica, come la neurofibromatosi di tipo 2. Purtroppo però, nei bambini hanno una frequenza maggiore le forme aggressive.

3) Originano dalla meninge cerebrale, più nello specifico dall’aracnoide cerebrale, e rappresentano il tumore più frequente tra tutte le lesioni primitive intracraniche nell’adulto.

4) Si riscontrano principalmente tra i 50 e i 60 anni di età. Le più colpite sono le donne al di sopra dei 50 anni, spesso in sovrappeso e che hanno avuto più di una gravidanza.

5) Alcuni meningiomi posseggono recettori per gli estrogeni. Questo fa sì che crescano più rapidamente durante la gravidanza.

6) Nel 90% dei casi, la localizzazione è sovratentoriale: le sedi più colpite sono la convessità degli emisferi, la falce cerebrale, la piccola ala dello sfenoide e le docce olfattorie.

7) Alla TC (Tomografia Computerizzata) e alla RM (Risonanza Magnetica) si mostrano isodensi (della stessa densità) e isointensi (di segnale simile) rispetto al tessuto circostante, prima della somministrazione del mezzo di contrasto; successivamente, assorbono nettamente il mezzo di contrasto, diventando iperdensi-iperintensi. La TC può evidenziare piccole calcificazioni all’interno della lesione, mentre alla RM si nota il coinvolgimento della dura madre encefalica (dural tail). I meningiomi si presentano come placche o come masse rotondeggianti, in continuità con la dura madre encefalica e inglobate parzialmente nell’encefalo.

8) I meningiomi possono essere multipli nell’1-6% dei casi.

9) L’osso adiacente all’impianto del meningioma sulla dura madre (la più esterna delle tre meningi, composta da pieghe di riflessioni chiamate falce cerebrale, tentorio del cervelletto, falce cerebellare e diaframmare sellare) presenta alterazioni di tipo sclerotico o demineralizzante nel 15-40% dei casi.

10) I meningiomi, in genere, sono riccamente vascolarizzati dai rami durali delle arterie carotidi esterne o da rami arteriosi della pia madre (la più interna delle tre meningi), provenienti dalle carotidi interne.

11) A seconda delle caratteristiche istologiche, al tasso di crescita e al rischio di recidiva, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha classificato i meningiomi in tre grandi gruppi:

  • Grado I o meningiomi benigni (90%): crescita lenta e basso rischio di recidiva;
  • Grado II o meningiomi atipici (7%): crescita rapida e maggiore rischio di recidiva;
  • Grado III o anaplastico/maligni (2%): crescita aggressiva e alto rischio di recidiva.

12) I meningiomi, crescendo, possono comprimere le strutture neurologiche adiacenti, causando cefalea e crisi epilettiche.

13) Nella maggioranza dei casi, i meningiomi possono essere asportati radicalmente, il che comporta la guarigione definitiva del paziente. Se necessario, il Neurochirurgo potrebbe lasciare un piccolo residuo tumorale, da controllare periodicamente con la RM o da sottoporre a Radioterapia.

14) I fattori che potrebbero impedire la rimozione totale dei meningiomi sono: la localizzazione (ad esempio il seno cavernoso); l’aderenza a strutture intracraniche la cui dissociazione comporterebbe danni funzionali o rischi per la sopravvivenza; l’età e le condizioni generali del paziente.

15) Per i meningiomi di grado più elevato è indicato il trattamento radioterapico.

Neurochirurgia a Roma