Acne: errori più comuni e consigli per il trattamento

Acne: errori più comuni e consigli per il trattamento

Editato da: Gloria Conalbi il 27/08/2019

Nonostante la grande diffusione dell’acne, sono numerosi gli approcci errati e poco efficaci per la cura della patologia. Il Prof. Marcello Monti, esperto in Dermatologia a Milano, ci spiega di più

Cos’è l’acne?

L’acne è una patologia molto comune che insorge solitamente in età giovanile durante lo sviluppo sessuale ma può presentarsi anche in età più avanzata. Si presenta con diverse intensità e sotto forma di diverse tipologie a seconda dell’entità clinica. Le cause sono da ricondurre a fattori quali familiarità, predisposizione individuale o stress psichico. In passato si pensava che l’acne derivasse da squilibri ormonali della sfera sessuale. È stato oggi riscontrato che la causa principale è la produzione di ormoni androgeni da parte della cute stessa nelle zone del volto e del tronco.

Quali sono gli errori più comuni nel trattamento dell’acne?

L’utilizzo di antibiotici per via sistemica o topica e di antisettici si è rivelato poco efficace ed anzi dannoso per il paziente sotto l’aspetto epatico e di sviluppo di resistenza agli antibiotici. I batteri non sono infatti la causa dell’acne, che sarebbe invece la conseguenza di un’infiammazione. Anche la somministrazione di ormoni sotto forma di pillola anticoncezionale non sembra essere utile ai fini della cura dell’acne. Poiché la patologia si presenta nell’età della pubertà, gli specialisti sono stati portati a pensare che l’origine fosse uno squilibrio degli ormoni sessuali. Effettuando il controllo del dosaggio ormonale nei pazienti affetti da acne non viene in realtà riscontrato nessun tipo di anomalia. È infatti la cute stessa la responsabile della produzione di ormoni androgeni, indipendentemente dall’attività delle ovaie. Un’altra soluzione considerata ormai obsoleta è il peeling chimico, che consiste nell’applicazione sulla cute di acidi quali l’acido tricloacetico, glicolico, piruvico o salicilico che bruciano la cute in superficie causandone il distacco e la conseguente riparazione. L’azione di pulizia dell’acne da parte di questi acidi sarebbe però temporanea, e la ripetizione potrebbe danneggiare la cute o provocare la comparsa di macchie pigmentarie, nonché il peggioramento dell’acne.

Come trattare l’acne?

Il Micropeeling è sicuramente il metodo con i maggiori risultati per il trattamento dell’acne. Consiste nell’applicazione da parte del paziente di sostanze peeling a bassa concentrazione. Il risultato è una pulizia causata dall’accelerazione della desquamazione che permette l’eliminazione delle impurità della cute. Le sostanze più indicate per il micropeeling sono l’acido glicolico e l’acido salicilico che agiscono sinergicamente depurando senza causare danni alla cute. Il trattamento dovrebbe essere eseguito in questo modo: ogni sera dopo aver lavato le zone interessate preferibilmente con un detergente non schiumogeno, si applica la lozione micropeeling con un dischetto di cotone passando poi ad un delicato massaggio delle zone da trattare fino al completo assorbimento della lozione. Il mattino seguente si passa poi ad un lavaggio a base di acqua senza l’applicazione di nessun tipo di idratante o cosmetico. Da preferire il trucco minerale o a base di pigmenti naturali a quelli di origine cosmetica, che potrebbero causare follicoliti. È opportuno sottolineare che questo tipo di trattamento fornisce i primi risultati a partire dal secondo/terzo mese di applicazione e può inizialmente causare un apparente peggioramento dell’acne, derivante dall’azione superficializzante delle cisti dei comedoni che è in realtà segno di un efficacia della terapia. Per i casi più impegnativi si aggiunge anche la Terapia Fotodinamica che ha un’ottima azione sfiammante e anch’essa non utilizza farmaci.

Dermatologia a Milano