Calcolosi della colecisti: quando deve essere operata?

Calcolosi della colecisti: quando deve essere operata?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 02/08/2022

I calcoli della cistifellea sono delle piccole concrezioni (ossia dei piccoli “sassolini”), che si formano all’interno di questa vescichetta, che si trova sotto il fegato. La cistifellea o colecisti è un serbatoio, che concentra la bile prodotta dal fegato e la riversa nel tubo digerente, soprattutto per digerire cibi ricchi di grassi. Ne parla il Dott. Andrea Comba, esperto in Chirurgia Generale a Torino

Perché si formano?

I calcoli si formano perché la bile altera la propria composizione chimica (per l’aumento al suo interno delFegato colesterolo e/o dei sali biliari) e pertanto perde la propria fluidità, si addensa e precipita cristallizzando.

Quante persone ne sono colpite in Italia e chi è a rischio?

Si calcola che circa il 10-15% della popolazione italiana sia affetta da calcolosi della colecisti (colelitiasi), con una prevalenza nei soggetti oltre i 60 anni di età e nel sesso femminile (circa 3 volte rispetto a quella che si registra degli uomini). Le principali cause e fattori predisponenti alla colelitiasi sono da ricercarsi in difetti nella escrezione e concentrazione della bile, spesso in relazione con l’obesità, con rapide variazioni del peso corporeo (legate spesso a dimagrimenti troppo rapidi e/o altrettanto repentini aumenti di peso), con diete ad alto contenuto di grassi animali e povere di fibre od ancora con particolari patologie (malattie infiammatorie intestinali IBD, diabete, anemie emolitiche, dislipidemie ecc.).
Le lesioni polipoidi della colecisti, a volte indicate con terminologia imprecisa come polipi alla colecisti, normalmente non danno luogo a sintomi particolari; solo di rado possono scatenare una colicistite acuta, che potrebbe provocare dolore e febbre. 

Perché la calcolosi della cistifellea non deve essere sottovalutata?

Non va sottovalutata, perché nel 90% dei casi di colelitiasi i calcoli sono asintomatici, cioè non provocano apparenti fastidi, ed i pazienti non sanno di essere affetti da questa problematica, finché non fanno qualche esame radiologico (es. un’ecografia o una TAC). Tuttavia nel 10% delle persone i calcoli biliari possono causare delle violente coliche caratterizzate da un dolore acuto, che insorge improvvisamente sotto l’arcata costale destra e può durare vari minuti fino anche a qualche ora; la colica spesso si accompagna anche a nausea e vomito. La colelitiasi può anche provocare disturbi gastrointestinali quali una digestione prolungata, sonnolenza post-prandiale, senso di peso e tensione a livello addominale.

Inoltre i calcoli, soprattutto quelli più piccoli (inferiori a 4 mm) possono spostarsi dalla cistifellea e migrare nella via biliare principale (ossia il condotto che collega il fegato al duodeno), scatenando coliche molto importanti e provocando ittero (colore giallino di cute e sclere oculari). Nella loro migrazione i calcoli possono andare anche ad ostruire il condotto di deflusso dei succhi pancreatici, causando una pancreatite acuta (evenienza abbastanza temibile anche al giorno d’oggi).

Se i calcoli invece sono di grosse dimensioni (> 1 cm) potranno occludere lo sbocco della cistifellea nella via biliare, provocando una dilatazione del viscere (idrope), a cui può fare seguito un’infiammazione acuta (colecistite).

Come si riconosce e come si diagnostica?

La diagnosi di colelitiasi è attualmente molto agevole: una semplice un’ecografia addominale è in grado di rivelare la presenza di calcoli in cistifellea. Se vi sono poi dei dubbi diagnostici, potranno essere eseguiti anche esami più sofisticati come la TAC e la risonanza magnetica (ColangioRMN).

Quali sono le possibili terapie?

L’indicazione all’intervento chirurgico si ha quando il paziente ha dei calcoli che causano sintomi (ossia coliche biliari).Dolore al fianco Se un soggetto scopre di avere una colelitiasi, ma è asintomatico, l’indicazione chirurgica non è assoluta e si può aspettare, finché non insorgono delle coliche (salvo casi particolari).

Purtroppo non esistono delle vere terapie mediche “sciogli-calcoli” sempre vantaggiose ed utili. La terapia a base di acidi biliari purtroppo funziona solo nel 20% dei casi (ossia quando i calcoli sono di puro colesterolo). Però i chirurghi sconsigliano questi farmaci perché, qualora dovessero essere efficaci, rischierebbero di rimpicciolire i calcoli, favorendone la migrazione nella via biliare e complicando poi la malattia e la sua cura.

Attualmente l’intervento chirurgico per la colelitiasi consiste nella colecistectomia laparoscopica: con l’utilizzo di 4 fori (di 5-10 mm) praticati nella parete addominale è possibile con speciali pinze e strumenti togliere la cistifellea con il suo contenuto di calcoli. Preciso che senza colecisti si può vivere tranquillamente, perché la bile continuerà ad essere prodotta dal fegato, che la riverserà nel tubo digerente tramite la via biliare.

Qual è il messaggio finale che possiamo dare?

I calcoli alla cistifellea si possono prevenire con uno stile di vita sano: attività fisica regolare, alimentazione equilibrata senza troppi grassi animali, non saltando i pasti ed evitando di “fare lo yo-yo” col peso.

Se purtroppo nella colecisti si formano dei calcoli e danno segno di sé causando dolore, allora è opportuno rimuovere un organo, che non funziona più bene, utilizzando tecniche chirurgiche mini-invasive e nel complesso sicure.

Chirurgia Generale a Torino