Cosa bisogna sapere sulla Tossicologia Clinica?

Cosa bisogna sapere sulla Tossicologia Clinica?

Editato da: Marta Buonomano il 13/05/2021

Che cos’è la Tossicologia Clinica e di cosa si occupa? Ce lo spiega il nostro esperto in Medicina Legale a Reggio Emilia, il Dott. Fulvio Fantozzi

Cosa s’intende per Tossicologia Clinica?

La Tossicologia Clinica è una branca della Medicina che si occupa della diagnosi e della cura di stati di intossicazione dovuti all’azione di sostanze che in qualche modo entrano in contatto con l’organismo umano. Ad esempio, lo specialista ideale per salvare un intossicato da funghi dal decesso o da sequele gravi per la propria salute è il Tossicologo Clinico.

Tossicologia clinica e Medicina delle Dipendenze: qual è la relazione?

bicchiere con pilloleAll’interno di questa branca può essere collocata la Medicina delle Dipendenze, che studia e si occupa di persone che a seguito dell’introduzione nell’organismo di sostanze provenienti dall’esterno e dotate di attività sul cervello provocano il fenomeno della dipendenza (altrimenti detta “addiction” dal latino addicere = rendere schiavi). Chi è dipendente da una sostanza psicoattiva, la quale ovviamente almeno all’inizio non può essere priva di effetti piacevoli, non può farne a meno e non ne ha il controllo pur sapendo bene che la ripetizione del suo uso comporterà conseguenze dannose per la propria salute in senso lato e dunque fisica, psichica e sociale, oltre che per quella altrui. È per tale motivo che tra gli addetti ai lavori, anche italiani, la Medicina delle Dipendenze viene più sinteticamente denominata Addittologia.

Di cosa si occupa un addittologo?

Il Medico Addittologo, non solo nei SerD (i servizi pubblici territoriali deputati per legge ad occuparsi di tutte le condotte di dipendenza, sia da sostanze che soltanto comportamentali come ad esempio il Gioco d’Azzardo) ma anche nel privato, si occupa pertanto di Dipendenze Patologiche a tutto campo e lo fa per definizione con un approccio e con un metodo scientifici. Ciò significa che sono escluse le dottrine e le prassi eclettiche che derivano da consuetudini, insegnamenti carismatici e comunque sistemi di pensiero rigidi ed immutabili che prescindono dal metodo e dalla mentalità scientifica.

L’approccio del Medico Addittologo non può che essere multidimensionale (il Medico specialista Addittologo, quando si tratta di valutare e di curare un soggetto farmaco-tossicodipendente, è necessario, ma non sufficiente!), laico (aggiornamento professionale costante e culto dell’analisi critica della letteratura scientifica internazionale più qualificata) e sempre orientato e disponibile a spendere energie per il collegamento con gli altri attori presenti nello scenario clinico, sia pubblico che privato.

L’Addittologia clinica oggi in Italia, a differenza di altri Paesi, non è una branca della Medicina riconosciuta, né a livello accademico né a livello concorsuale e amministrativo, ma di fatto esiste, sia nel pubblico che, si ripete, nel settore privato.

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