Dottore, cosa devo fare se ho l’acne?
Durante l’adolescenza la comparsa di acne è abbastanza frequente, tuttavia in alcuni soggetti questa condizione può continuare anche in età adulta. Ma è vero che un’alimentazione scorretta favorisce l’insorgenza di brufoli, o è solo una credenza popolare? Il Dott. Giuseppe Solari, esperto in Dermatologia a Genova, spiega quali sono le cause dell’acne e le terapie migliori per trattarla
Acne: quali sono le cause?
L’acne è una condizione che insorge molto spesso in età adolescenziale e che tende a scomparire dopo i 20 anni, tuttavia la casistica è molto ampia e anche il quadro clinico varia da forme modeste a forme più invalidanti con presenza di cisti. Spesso si pensa che un’alimentazione non equilibrata o la scorretta attività epatica siano le cause scatenanti dell’acne, quando in realtà l’eziologia è legata al meccanismo combinato di ghiandola sebacea ed ormoni. In poche parole, l’aumento di ormoni maschili e a volte la diminuzione di quelli femminili, può incrementare la produzione di sebo, intasando il follicolo pilifero e causando la formazione di un tappo all’apice del follicolo, con conseguente ristagno di sebo e formazione della pustola. I dermatologi fino a pochi anni fa consigliavano ai pazienti di limitare o eliminare l’assunzione di latticini, insaccati e cioccolato, ma ad oggi sappiamo che la composizione e la produzione di sebo è influenzata solamente in minima parte dalla dieta: non esiste quindi nessuna ragione per evitare alcuni cibi dato che l’alimentazione non è il fattore scatenante dell’acne.
Come migliorare il quadro clinico?
Il dermatologo può prescrivere pillole, sciroppi, creme o unguenti che possono aiutare a migliorare il quadro clinico. Tuttavia, il punto fondamentale affinché il processo di guarigione dia risultati positivi, è la particolare attenzione che lo specialista deve porre su quegli aspetti clinici che possono cambiare velocemente e più volte nel tempo, in modo da assicurare la completa regressione dell’acne. Ad esempio nel caso di pustolose, è necessario somministrare topici antibiotici e infiammatori, mentre durante la stagione estiva, periodo in cui si nota un miglioramento della patologia, è necessario prescrivere prodotti meno potenti perché con l’esposizione al sole, si possono verificare irritazioni cutanee. È inoltre fondamentale far capire ai pazienti l’importanza di non toccare, stuzzicare o spremere i brufoli, dato che a distanza di tempo si potranno osservare esiti estetici permanenti di tipo cicatriziale.
Si può guarire dall’acne?
Un volta stabilizzate le escrezioni ormonali, nella maggior parte dei casi l’evoluzione dell’acne arriva al suo punto finale. Tuttavia è possibile che la patologia possa cronicizzarsi soprattutto nelle ragazze, a causa di problemi ormonali legati ad esempio a cisti ovariche: in questo caso il dermatologo dovrà cercare di migliorare l’aspetto estetico, aiutando così le giovani pazienti ad affrontare “complessi” e frustrazioni ad esso legati.
Le odierne terapie innovative
Grazie allo sviluppo della ricerca e delle nuove tecnologie, negli ultimi anni sono a disposizione terapie innovative diverse dalle solite creme e pomate usate fino ad oggi. Tra queste, la Terapia Fotodinamica ha dato i migliori risultati e consiste nell’applicazione di un particolare acido sulle zone interessate dall’acne per un periodo che varia dalle 3 ore all’intera notte, a cui seguirà l’esposizione ad una luce caratterizzata da determinata lunghezza d’onda. Grazie a questa procedura, si distruggono selettivamente solo le cellule “malate”, lasciando indenni quelle sane. L’efficacia della terapia è supportata dai risultati positivi che si sono osservati sui pazienti e su cui si sono basate numerose pubblicazioni scientifiche. Inoltre la Terapia Fotodinamica non è dolorosa, non presenta nessun effetto collaterale, non causa danni alla pelle e i risultati sono visibili già in 15-20 giorni.