Epicondilite ed epitrocleite: come curare il gomito del tennista e quello del golfista?

Epicondilite ed epitrocleite: come curare il gomito del tennista e quello del golfista?

Editato da: Marta Buonomano il 07/08/2023

Il gomito del tennista e quello del golfista sono entrambe condizioni dolorose che influiscono sulla salute di questa articolazione. Il Dott. Arman Sard, esperto in Ortopedia e Traumatologia a Torino, ci spiega come riconoscerle e curarle

Che cos’è l’epicondilite?

L’epicondilite è una sindrome dolorosa, conosciuta con il nome di gomito del tennista, causata da Gomito del tennistaun’infiammazione con progressiva degenerazione della componente inserzionale dei muscoli epicondiloidei (estensori-supinatori) sull’omero da sovraccarico funzionale.

I muscoli epicondiloidei si trovano nell’area laterale dell’avambraccio, hanno origine nell’epicondilo omerale e si inseriscono nel polso e nella mano, con il compito di estendere il polso e le dita.

Che cosa s’intende, invece per epitrocleite?

L’epitrocleite, conosciuta più comunemente come gomito del golfista, è meno frequente dell’epicondilite (rapporto 1:7). Si tratta di una sindrome dolorosa dovuta ad una infiammazione con progressiva degenerazione della componente inserzionale dei muscoli epitrocleari (flessori-pronatori) sull’osso da sovraccarico funzionale.

Questi muscoli sono situati nell’area mediale dell’avambraccio, hanno origine nell’epitroclea e si vanno ad inserire sul polso e sulla mano, con la funzione di flettere il polso e le dita.

Epicondilite ed epitrocleite: chi sono le persone più a rischio?

Queste condizioni si presentano con più frequenza in persone tra i 35 e 50 anni, generalmente dediti ad attività lavorative o sportive che comportano sollevamento di pesi e gesti ripetitivi. Meno frequentemente sono dovute a un trauma diretto o uno sforzo improvviso. In genere, si manifestano nell’arto dominante.

Come si manifesta?

L'inserzione di un tendine sull’osso presenta molti ricettori nervosi che possono determinare le manifestazioni dolorose irradiate a tutto l’avambraccio, lungo i muscoli interessati.

La diagnosi si effettua generalmente visitando il paziente. Nell’epicondilite il dolore è localizzato all’epicondilo laterale. In questo caso è fondamentale escludere altre possibili cause di dolore nella stessa sede (come la sofferenza del nervo radiale), che richiederebbero una terapia differente.

Nell’epitrocleite la sintomatologia dolorosa è localizzata medialmente all’epitroclea. Talvolta si presenta associata a sofferenza del nervo ulnare e ad instabilità legamentosa mediale.

Gli esami strumentali come la radiografia, l’ecografia, la RM e l’elettromiografia servono a confermare il sospetto clinico e ad escludere altre cause di dolore laterale (nel caso di epicondilite) o mediale (nel caso di epitrocleite) al gomito.

È sempre necessario l’intervento chirurgico?

Nella fase acuta iniziale, in cui è presente solo un processo infiammatorio del tendine, può essere sufficiente un trattamento con farmaci antinfiammatori, sospensione dell’attività sportiva o lavorativa che determina il sovraccarico funzionale, applicazione di un tutore di polso e fisioterapia.

In caso di mancata risposta, può essere appropriato ricorrere a qualche infiltrazione locale con cortisonici o plasma ricco di piastrine.                     
Nella fase cronica, in cui inizia una degenerazione tendinea e persiste il dolore, si giunge al trattamento chirurgico che prevede la disinserzione parziale od una plastica di allungamento della muscolatura.

Ortopedia e Traumatologia a Torino