Il ginocchio valgo: il più frequente paramorfismo dell’età prescolare

Il ginocchio valgo: il più frequente paramorfismo dell’età prescolare

Editato da: Antonietta Rizzotti il 11/01/2021

Il Ginocchio Valgo (GV) è una deformità degli arti inferiori che non si presentano paralleli come di norma, ma tendono ad unirsi a livello delle ginocchia e a distanziarsi a livello delle caviglie. Il Dott. Gaetano Pagnotta, esperto in Ortopedia Pediatrica a Roma, ci aiuta a capire meglio

Che cos’è il ginocchio valgo?

Esso rappresenta il più frequente paramorfismo (alterazione senza lesioni organiche strutturali) dell’età prescolare, non conosce bambino che gioca con la madredistinzioni di sesso, e solitamente non necessita di trattamento trattandosi di una situazione auto-risolventesi. Ma poiché è spesso oggetto di dubbi e incertezze da parte dei genitori, su di esso mi voglio soffermare brevemente.

Quali sono le cause principali?

Diciamo subito che non sappiamo perché nella prima infanzia si manifesti il GV. Quindi la causa è sconosciuta. Come non sappiamo – di contro – perché esso guarisca senza trattamento nella stragrande maggioranza dei casi. Va subito detto che noi parliamo del cosiddetto GV infantile o idiopatico. È ovvio che esiste un GV sindromico (cioè legato a malattie dello scheletro: per fortuna molto raro.) O un GV postraumatico, (per alterata riparazione di una frattura o per danno segmentario della cartilagine di coniugazione prossima al ginocchio, di femore o di tibia).

Esiste poi un’ulteriore forma di valgismo in età più tardiva­ ­– periscolare - che non rientra nelle tipologie sopra descritte. Ed è il GV in bambino affetto da eccedenza ponderale o da obesità infantile. La causa non è nota e non si può superficialmente ritenere che esso sia solo attribuire al peso, perché sono altrettanto frequenti i bambini affetti da questa piaga che è l’obesità, senza ginocchio valgo e con gli arti inferiori perfettamente diritti. Ma per dare a questa rubrica una finalità concreta vediamo come muoverci di fronte ad un GV nelle diverse fasce di età.

Bambino di tre anni, sano, con una deviazione moderata in valgo non eccedente i 10 cm (questa distanza, definita anche DISTANZA INTERMALLEOLARE, DIM, misura lo spazio tra i due malleoli in postura eretta con le ginocchia accostate.) Si ritiene accettabile un valore che non superi il 5/6 cm. Ebbene in questo caso non si deve fare assolutamente niente, raccomandando ai genitori un’alimentazione corretta e bilanciata. Il controllo con misurazione della DIM andrà fatto annualmente.

Bambino di sei anni con persistenza dl valgismo con DIM sotto i 10 cm. Anche in questo caso ci si astiene dal trattamento (anche perché protocolli terapeutici realmente efficaci non esistono). Valuteremo però di comune concerto con il pediatra se il bambino presenta un centile di peso (e di statura) eccedente la norma. Lo indirizzeremo verso un’attività sportiva ben monitorata e verso un’attenzione alimentare sana e meno orientata ai carboidrati. Il controllo clinico con DIM è scadenzato a sei mesi.ginocchio valgo

Bambino di 10 anni con persistenza di valgismo, ma con peso normale per età e altezza. Si valuterà eventuale familiarità parentale (padre, madre, consanguinei) e si valuterà se tale valgismo altera la normale deambulazione, la corsa ed è causa di dolore al ginocchio o al piede specie durante e dopo l’attività ludico/sportiva. La fase ludico/sportiva è molto importante e merita un approfondimento: succede sovente che il bambino affetto in questa età da GV, interrogato sulle sue preferenze in ambito sportivo, risponde evasivamente che lo sport non gli interessa: questo è spesso un modo per mascherare una sua difficoltà a competere con i coetanei, magari proprio per una patologia all’arto inferiore che non vuole ammettere e che tende a nascondere.

Bambino di 10 anni con eccedenza ponderale e presenza di GV. In questo caso è essenziale agire tempestivamente. Concordare con il pediatra (e spesso con il nutrizionista) la corretta alimentazione.

Avviarlo verso un’attività motoria concordata con il Medico dello sport ed eseguire una radiografia degli arti inferiori sotto carico per vedere se coincide il valgismo clinico con quello radiologico.

Quando è possibile ricorrere alla chirurgia?

Se tale indagine radiografica conferma il valgismo ed esso sia realmente evidente, con alterazione della statica eretta, peggioramento della corsa, limitazione della pratica sportiva, con forte danno della personale autostima, prima che inizi la fase puberale, si può ipotizzare l’opzione chirurgica. Essa consiste nell’Epifisiodesi temporanea. Esso è un atto chirurgico moderatamente invasivo che consiste nell’arrestare la crescita della cartilaginei coniugazione mediale del femore distale o della tibia prossimale, con due piccole viti in titanio, temporaneamente, fino a che si sia ridotta l’angolazione in valgo. Dopo di ciò si provvederà alla rimozione delle viti. Va ribadito che tale intervento, sostenuto da ampio successo, è efficace a patto che le cartilagini di coniugazione siano fertili, siano prevedibili almeno 18 mesi di crescita in quanto tale intervento non riesce a maturazione scheletrica avvenuta.

Ortopedia Pediatrica a Roma