La termoablazione percutanea dei tumori

La termoablazione percutanea dei tumori

Editato da: il 23/02/2020

In che modo la termoablazione può aiutare nella cura dei tumori? Ce lo spiega il Dott. Francesco Mondaini, esperto in Radiologia a Firenze e specializzato in Radiologia Interventistica

Cos’è la termoablazione percutanea?

La termoablazione percutanea è una tecnica mininvasiva che utilizza le alte temperature per distruggere le cellule tumorali senza ricorrere all’intervento chirurgico. In casi selezionati costituisce una valida alternativa alla resezione chirurgica.

Come può aiutare nella terapia dei tumori?

uomo seduto alla scrivaniaMediante questa tecnica è possibile distruggere i noduli tumorali senza ricorrere all’intervento chirurgico classico, che rimane tuttavia l’opzione terapeutica di prima scelta. L’opzione chirurgica però non sempre è praticabile, soprattutto nei pazienti anziani, in quelli che hanno altre patologie concomitanti oppure qualora il tumore non sia resecabile. In questi casi una delle alternative che negli ultimi anni sta trovando maggior indicazione in campo oncologico è le termoablazione.

Termoablazione: in cosa consiste?

Questa tecnica prevede il posizionamento percutaneo sotto guida ecografica o TC di un lungo ago nel nodulo tumorale da distruggere ed utilizza il calore generato dal passaggio di corrente elettrica ad alte frequenze (termoablazione con radiofrequenza) o creato dal passaggio di campi magnetici (termoablazione con microonde) per raggiungere temperature che possono andare oltre i 100° e bruciare il tumore. Richiede un’accurata valutazione prima del trattamento da parte di personale esperto e gli organi su cui viene maggiormente utilizzata sono il fegato, i polmoni ed i reni. La durata dell’ablazione varia dai 3 ai 15 minuti a seconda del caso e dal device utilizzato e può essere eseguita in sedazione senza ricorrere all’anestesia generale.

Radiologia a Firenze