La tracheomalacia: cos’è e come si cura?

La tracheomalacia: cos’è e come si cura?

Editato da: Marta Buonomano il 11/05/2020

Il Dott. Michele Torre, esperto in Chirurgia Pediatrica a Genova, ci parla di una condizione che, se sottovalutata, può provocare seri problemi respiratori: la tracheomalacia

Che cos’è la tracheomalacia?

bambina e neonato sul lettoTracheomalacia significa una anomala flaccidità della parete della trachea, che collassa in parte o completamente, rendendo il passaggio di aria difficoltoso. Può essere localizzata in un punto della trachea, essere diffusa a tutta la trachea o estendersi anche fino ai bronchi. Solitamente è congenita e può associarsi a malformazioni quali l’atresia esofagea, gli anelli vascolari, le masse del mediastino, o alla prematurità.

È una condizione molto comune?

L’incidenza è attorno a 1/2500 nati, ma la diagnosi è probabilmente sottostimata. Infatti in molti casi non viene riconosciuta subito e può essere confusa con altre malattie, in particolare l’asma bronchiale.

Come si manifesta?

In molti casi causa problemi respiratori ricorrenti, dalla semplice tosse (tipicamente con tono “abbaiante”), alle infezioni ricorrenti, alla riduzione della capacità fisiche del bambino, allo stridore (più spesso espiratorio), fino a crisi di cianosi o apnee acute con rischio anche per la vita del paziente.

Tracheomalacia: cosa fare?

neonatoAnche se si ritiene che la tracheomalacia possa guarire spontaneamente con la crescita del bambino, in una certa percentuale di casi la tracheomalacia persiste ed è causa di un peggioramento della qualità di vita delle famiglie dei pazienti e anche, a volte, di problemi seri respiratori. Inoltre, se non riconosciuta e correttamente trattata, la tracheomalacia può causare danni permanenti ai polmoni.

Come si formula la diagnosi?

L’esame diagnostico fondamentale per la tracheomalacia è la broncoscopia, che si esegue in anestesia, ma in respiro spontaneo, per valutare se la trachea nella fase respiratoria tende a collassare. La TC del torace aggiunge informazioni importanti, per esempio su un’eventuale compressione della trachea da parte di qualche struttura vascolare.

Quali sono i possibili trattamenti?

I trattamenti della tracheomalacia severa includono cicli di terapia antibiotica, aerosol, fisioterapia respiratoria, fino a trattamenti più complicati quali la CPAP, lo stent tracheale interno o esterno, la tracheotomia, o la chirurgia.

In particolare la chirurgia, che è indicata nei casi più severi e che non si risolvono con la terapia medica, mira a risolvere definitivamente il problema, con varie strategie:

  • mamma con neonatoAortopessi: è l’intervento classico per risolvere la tracheomalacia da compressione vascolare, si esegue sollevando l’aorta fino allo sterno dove viene suturata con dei punti. Questo permette alla parete anteriore della trachea di spostarsi in avanti, rendendo il lume della trachea più grande;
  • Tracheopessi: è l’intervento più nuovo, proposto per la prima volta a Boston, consiste nell’allargare la trachea e i bronchi da dietro, suturando la loro parete posteriore alla colonna vertebrale. Si può in qualche caso eseguire anche anteriormente, associata alla tracheopessi posteriore e/o all’aortopessi;
  • Rinforzo con splint esterni: si possono applicare placchette riassorbibili o stent esterni alla trachea e ai bronchi;
  • Resezione tracheale: può essere proposto nella tracheomalacia severa a segmento corto.

Presso l’Istituto Gaslini di Genova siamo specializzati nella diagnosi e nella cura della tracheomalacia e tutti questi interventi, se necessari, possono essere eseguiti. Ci avvaliamo della collaborazione con tutti gli specialisti necessari e disponiamo delle ultime tecnologie a disposizione, tra cui il robot, che permette di eseguire interventi molto delicati con la minor invasività.

Chirurgia Pediatrica a Genova