Lesioni osteocondrali dell’astragalo: di che cosa si tratta?

Lesioni osteocondrali dell’astragalo: di che cosa si tratta?

Editato da: Sharon Campolongo il 19/05/2022

Le lesioni osteocondrali colpiscono non solo il ginocchio, ma anche l’astragalo. Si tratta di lesioni molto frequenti che interessano soprattutto pazienti in età giovane-adulta di sesso maschile. Approfondiamo questo tema insieme al Dott. Gianluca Falcone, specialista in Ortopedia e Traumatologia a Roma

A che cosa ci riferiamo con lesioni osteocondrali dell’astragalo?

Prima di tutto, bisogna specificare che le lesioni osteocondrali sono lesioni specifiche della cartilagine articolare che nelle fasi avanzate possono staccarsi completamente dall’osso sottostante.

Ma che cos’è l’astragalo o talo? Si tratta di un osso breve del piede che si trova nel tarso. L’astragalo si articola superiormente con la tibia ed il perone, inferiormente col calcagno e anteriormente con il navicolare. La sua funzione è quella di trasmettere il peso di tutto il corpo sul piede.

Perché si lesiona l’astragalo?

Nella maggior parte dei casi le lesioni osteocondrali dell'astragalo sono dovute a traumi, tra cui:

  • Distorsione (incidenza dal 40 al 70 % dei casi)
  • Microtraumi ripetutilesione al ginocchio

Altre volte sono causate dalle alterazioni della vascolarizzazione dell’osso subcondrale per motivi non ben noti, che portano alla necrosi ossea a successiva lesione della cartilagine. Un’altra causa è rappresentata da una predisposizione genetica.

Quali sono i sintomi?

Il sintomo più frequente è un dolore con carattere intermittente localizzato profondamente nella caviglia.

Tuttavia, alcuni pazienti riferiscono episodi di blocco articolare (distacco del frammento), che provoca una limitazione articolare e altera il passo e la postura.

Come si diagnostica?

Quando un paziente tra i 20 e i 50 anni presenta un dolore alla caviglia dovuto a un trauma oppure in assenza di quest’ultimo, deve sempre considerarlo come una lesione della cartilagine.

Con un esame obiettivo non si può ottenere una diagnosi corretta, quindi si consiglia di sottoporsi a un esame di Raggi X, affinché si possa identificare la lesione che potrebbe apparire come un’area osteolitica sulla superficie astragalica.

Altro metodo diagnostico è la Risonanza Magnetica Nucleare che evidenzia in maniera ottimale la lesione e non solo permette di localizzarla, ma anche di misurarne le dimensioni, valutando se sono presenti cisti nella zona.

Quali terapie vengono impiegate?

Dipendendo dalla dimensione e gravità della lesione verrà scelta la terapia più adatta al caso analizzato.

Il trattamento conservativo non è molto efficace per le lesioni sintomatiche. Quindi, si utilizzerà il trattamento chirurgico. Esso consiste nell'Artroscopia, ossia nell’asportazione della lesione condrale.

Inoltre, in Artroscopica vengono eseguite le Microfratture, cioè vengono eseguiti piccoli buchi nell’osso per stimolare la riparazione cartilaginea.

Dopo l’intervento è necessario far riposare l’arto per 3 settimane e già dopo 10 giorni si comincia il recupero funzionale.

Ortopedia e Traumatologia a Roma