Malattie dell’apparato genitale maschile: tra tabù e disinformazione

Malattie dell’apparato genitale maschile: tra tabù e disinformazione

Editato da: Marta Buonomano il 31/10/2023

Le patologie dell’apparato riproduttore maschile sono da sempre un punto dolente per chi ne soffre. Affrontarle precocemente insieme al proprio specialista è fondamentale nel percorso terapeutico. Il nostro esperto in Urologia ci parla delle onde d’urto come soluzione innovativa in grado di curare la malattia e non solo il sintomo

Malattie dell’apparato genitale maschile: perché è ancora un tabù?

Ogni giorno si parla di tante malattie, basti pensare al diabete e all’ipertensione, ma quando si tratta di patologie dell’apparato genitale maschile va inevitabilmente incontro a tabù e sentimenti di vergogna, fattori che ostacolano e impediscono alla medicina di aiutare a guarire i pazienti affetti da malattie come la disfunzione erettile o la Induratio Penis Plastica.

Che cos’è la disfunzione erettile?

La disfunzione erettile è una malattia molto comune che rappresenta l’incapacità dell’uomo di raggiungere o mantenere un’erezione tale da poter condurre un rapporto soddisfacente. I fattori che ne favoriscono l’insorgenza possono essere sia di tipo psicologico che fisico (es. diabete, neuropatie periferiche, depressione, deficit ormonali, fattori iatrogeni, ecc.) e può presentarsi in uomini di qualsiasi età con diverse percentuali:

  • 1-10% negli under 40
  • 50% negli uomini tra i 40 e i 70 anni

Come si cura?

La terapia d’elezione in caso di DE consiste nell’utilizzo di inibitori della 5-fosfodiesterasi, conosciuti comunemente con il nome di “pillola blu”. Questo tipo di trattamento è efficace nella maggior parte dei pazienti, ma restano comunque dei farmaci da assumere al bisogno per il resto della vita. Inoltre, in chi è affetto da forme di DE lievi, questi medicinali possono portare ad una dipendenza psicologica che favorisce l’ansia da prestazione in caso di non assunzione degli stessi. Se gli inibitori non offrono risultati, o gli effetti diminuiscono con il passare del tempo, si può ricorrere ad iniezioni endocavernose con prostaglandine. Purtroppo, nonostante l’efficacia di questa procedura, la compliance del paziente è molto ridotta a causa della necessità di iniettare il medicinale direttamente nel pene. Tuttavia, sia la pillola blu che le iniezioni di prostaglandine non agiscono sulla patologia, ma compensano solamente i sintomi che essa manifesta. Se la terapia medica non funziona si può ricorrere alla chirurgia impiantando delle protesi peniene. Questa opzione è risolutiva ed efficace, ma trattandosi di un intervento la scelta non deve essere presa alla leggera.

Malattia di La Peyronie: di cosa si tratta?

L’Induratio Penis Plastica, o Malattia di La Peyronie, è un’altra malattia che, seppur meno conosciuta, colpisce circa il 4% degli uomini over 40. L’IPP è caratterizzata dalla formazione di placche all’interno del pene che provocano dolore (nelle fasi iniziali) e dall’incurvamento dell’asta durante l’erezione. Non si conoscono con certezza le cause scatenanti di questa malattia, ma è fondamentale agire tempestivamente per rendere più efficace il trattamento. Oltre a problematiche di tipo psicologico ed estetico, l’incurvamento causato dalla Malattia di La Peyronie ostacola la penetrazione e per questo motivo può essere associata ad un deficit erettile.

È possibile curare la Malattia di La Peyronie?

I trattamenti a disposizione purtroppo non sono molti: nei casi meno gravi, si possono assumere integratori o utilizzare olii a base di vitamina E per ottenere una leggera regressione o stabilizzare questa malattia. Un’altra opzione è eseguire iniezioni di sostanze lisanti per favorire la regressione delle placche, ma è necessaria un’estrema precisione e le sostante utilizzate sono generalmente molto costose. Per questo motivo il trattamento più eseguito è quello chirurgico, che consente di:

  • Rimuovere la placca e sostituirla con patch organiche o artificiali;
  • Creare una compensazione controlaterale alla placca al fine di eliminare la curva dell’asta;
  • Impiantare protesi endocavernose.

Onde d’urto: un’alternativa promettente

uomoLe onde d’urto rappresentano una terapia efficace nel trattamento delle patologie dell’apparato genitale maschile come la IPP e la DE. Nel primo caso, le onde d’urto hanno come obbiettivo la distruzione della placca per migliorare l’elasticità del tessuto e alleviare il dolore; mentre per l’impotenza il trattamento prevede di curare la malattia stessa, non solo i suoi sintomi, in modo da ottenere il recupero della funzionalità dei corpi cavernosi e la conseguente ripresa dell’attività sessuale. Secondo degli studi recenti, le onde d’urto a bassa frequenza sono in grado di trattare l’impotenza anche negli uomini che non ottengono più benefici dalla terapia medica.

Come funzionano le onde d’urto?

Le onde d’urto a bassa intensità sono in grado di attivare le capacità rigenerative delle nostre cellule, penetrando fino a livello citoplasmatico ed attivando specifici fattori intracellulari. Uno degli effetti più importanti dati da questa terapia è l’incremento della funzione endoteliale e l’attivazione nella neoangiogenesi, vale a dire la capacità innata del nostro corpo di creare dei nuovi vasi sanguigni (la disfunzione erettile è infatti spesso dovuta a deficit del microcircolo). Per quanto riguarda la Malattia di La Peyronie, invece, la neoangiogenesi, la stimolazione dei fattori endoteliali e la rigenerazione cellulare delle onde d’urto sono in grado di far riassorbire la placca o di diminuirne il volume, migliorando la curvatura del pene senza complicazioni.

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