Mastectomia e ricostruzione mammaria

Mastectomia e ricostruzione mammaria

Editato da: Serena Silvia Ponso il 28/11/2023

La tecnica della mastectomia consiste nell’asportazione completa della ghiandola mammaria, al fine di facilitare la ricostruzione mammaria immediata permettendo di ricreare una neo-mammella con una morfologia e un volume ottimale. Questo è possibile soprattutto grazie alla mastectomia nipple-sparing, che permette di conservare la cute e il complesso areola-capezzolo

In quali casi è necessario a ricorrere alla mastectomia?

Si effettua nei casi in cui il trattamento chirurgico conservativo non è in grado di rimuovere radicalmente il tumore, ad esempio nel caso di carcinomi infiammatori, lesioni multicentriche o molto estese, o quando si verificano controindicazioni alla radioterapia post-operatoria per la paziente.

Con quali modalità si può eseguire una mastectomia?

La mastectomia può essere eseguita secondo varie modalità; oggi si prediligono le cosiddette mastectomie conservative (mastectomia nipple- sparing e skin-sparing), che consentono di conservare l’involucro cutaneo del seno e, ove possibile, anche il complesso areola-capezzolo, ponendo particolare attenzione al risultato estetico e alla qualità di vita della paziente.

La mastectomia nipple-sparing prevede l’asportazione della ghiandola mammaria tramite una piccola incisione cutanea estetica sui quadranti esterni o a livello del solco mammario, preservando la cute e il complesso areola-capezzolo. Si tratta del trattamento preferenziale quando la chirurgia conservativa non è praticabile.
La mastectomia skin-sparing prevede l’asportazione della ghiandola mammaria e del complesso areola-capezzolo, con conservazione della cute. Si esegue quando il complesso areola-capezzolo è coinvolto dal tumore.
Ogni volta che è indicata la mastectomia l’opzione di una ricostruzione mammaria deve essere comunque sempre presa in considerazione.

 

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Quando viene eseguita la ricostruzione mammaria?

La ricostruzione mammaria può essere eseguita già nel corso dell’intervento di mastectomia (ricostruzione immediata) o in tempi successivi (ricostruzione differita). È ormai tendenza generalizzata ricorrere, quando possibile, alla ricostruzione immediata, in quanto tale approccio offre alla paziente sia il  vantaggio di attenuare il senso di mutilazione derivante dalla mastectomia, sia di evitare un ulteriore tempo chirurgico.

Che cosa prevedono le tecniche di ricostruzione mammaria?

Le tecniche di ricostruzione possono prevedere la reintegrazione del volume della mammella mediante un impianto di protesi in silicone o mediante il trasferimento di lembi muscolo-cutanei autologhi prelevati da altre regioni anatomiche quali il dorso e l’addome.

Le metodiche che prevedono l’uso di tessuti autologhi hanno il vantaggio di offrire la ricostruzione di una neo-mammella costituita da tessuto adiposo, e pertanto con aspetto più naturale e molto simile a quella controlaterale. Nonostante ciò, si tratta di metodologie molto più complicate rispetto alla ricostruzione con protesi, che implicano rischi più alti di complicazioni, con tempi maggiori in sala operatoria e degenze più lunghe. La scelta dell’approccio chirurgico ottimale, sia per la fase demolitiva che quella ricostruttiva, è il risultato di un’accurata valutazione multidisciplinare e della stretta collaborazione tra il chirurgo senologo e il Chirurgo Plastico.

 

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