Oggi parliamo di ecografia endoanale!

Oggi parliamo di ecografia endoanale!

Editato da: Alice Cattelan il 23/02/2023

In questo articolo il Dott. Benito Ferraro, esperto in Proctologia e Chirurgia Generale, ci parla dell’ecografia endoanale

In cosa consiste l’ecografia endoanale?

L’ecografia in campo diagnostico risponde a requisiti di scarsa invasività, facile ripetibilità, alta specificità ed economicità. Anche in campo proctologico è disponibile una strumentazione specifica per lo studio ultrasonografico delle strutture anatomiche del canale anale e della loro morfologia, con particolare riguardo agli sfinteri e alle eventuali lesioni agli organi e ai tessuti circostanti.



Il sistema è composto da una sonda con trasduttore multifrequenza per lo studio morfologico a profondità differenti. La sonda può essere a tecnologia meccanica o elettronica 2D/3D, circolare a 360 gradi, in grado di valutare in unica scansione l’intera circonferenza anale e relativo apparato sfinteriale e con possibilità di aderenza alle pareti rettali.

Quando viene prescritta l’ecografia endoanale?

L’ecografia endoanale deve essere prescritta nel caso di frequenti o costanti episodi di perdita involontaria di feci e gas e quando vi siano tumefazioni anomale, più o meno dolorose, intorno o all’interno delle pareti dell’ano. Inoltre è indispensabile, come primo esame diagnostico strumentale, per definire il decorso delle fistole, stabilire l’entità e la gravità degli ascessi della regione anale e perianale.

Come viene condotto l’esame?

L’esame viene condotto con paziente in decubito laterale sinistro, ma durante l’esecuzione potrà essere chiesto di cambiare posizione: ginecologica o prona. La sonda, pulita e disinfettata con soluzione idonea prima di ogni impiego, viene protetta da un copri sonda e adeguatamente lubrificata, quindi cautamente introdotta per circa 4-5 cm nel canale anale e nel retto fino all’altezza della lesione da esaminare. L’ecografia endoanale può essere eseguita allo stesso tempo della visita proctologica. La durata dell’esame può variare da pochi minuti fino ad un massimo di 10-12 minuti.  Per l’esecuzione dell’esame non è necessario sottoporsi a dieta, ma è sufficiente eseguire un clisma evacuativo di 120 ml, disponibile in farmacia, 2 ore prima dell’esame.

Cosa è possibile visualizzare grazie all’ecografia endoanale?

L’ecografia endoanale può far emergere patologie non altrimenti documentabili alla sola visita che, pertanto, dovrebbe essere integrata, anche nello stesso momento, dall’esame ultrasonografico:

  • Nel sospetto di lesione post traumatica degli sfinteri (parto, pregressa chirurgia, traumi);
  • Nel caso di dolore non spiegabile con la sola ispezione ed esplorazione dell’ano (ascessi in formazione);
  • In alcuni casi, per fortuna rari, si possono evidenziare neoformazioni sospette per tumore anale.

Vi sono contro indicazioni per l’esecuzione dell’ecografia endoanale?

Una controindicazione assoluta all’esecuzione dell’ecografia endoanale è la stenosi del canale anale, vale a dire un restringimento generalmente di natura cicatriziale dopo un intervento chirurgico. Questa situazione che rende impossibile e pericoloso il tentativo di introduzione della sonda.
Una controindicazione relativa è la presenza di sintomatologia acuta particolarmente dolorosa, per cui l’introduzione della sonda risulterà difficoltosa, l’esame sarà mal tollerato e inattendibile. Non è indicato eseguire l’ecografia nell’immediato post operatorio.
L’esame non è doloroso e non comporta rischi se eseguito da operatore esperto.

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