Prevenire e curare la spina bifida

Prevenire e curare la spina bifida

Editato da: Veronica Renzi il 08/11/2023

Esperti in neurochirurgia condividono metodi per prevenire la spina bifida. Nel caso in cui la patologia sia già manifestata, l'approccio più efficace è l’intervento chirurgico, da realizzare tempestivamente. Ce ne parla in questo articolo il Dott. Pier Paolo Mattogno, specialista in Neurochirurgia a Roma

Come si può prevenire la spina bifida durante la gestazione?

In circostanze normali, la chiusura del tubo neurale si verifica prima che la donna realizza di essere incinta. Pertanto, la prevenzione dovrebbe iniziare ben prima del concepimento. Studi suggeriscono che alte quantità di folati e omocisteina sono cruciali per prevenire la spina bifida. Poiché le riserve di acido folico si accumulano lentamente, si consiglia di intraprendere un trattamento (mediante integratori di acido folico da 0,4 mg da prendere quotidianamente) almeno tre mesi prima della gestazione.

Considerando che non tutte le gravidanze sono pianificate, si raccomanda l’assunzione delle dosi suggerite di acido folico a tutte le donne in età fertile. Questo dovrebbe avvenire sotto supervisione medica: le controindicazioni sono rare, ma potrebbero emergere effetti collaterali.

Come si può curare la spina bifida?

Attualmente, l'intervento chirurgico nei neonati è l’approccio più consigliato in presenza di spina bifida. È essenziale garantire assistenza qualificata durante la gravidanza e una pianificazione appropriata del parto in un centro multidisciplinare.

Operare prima o dopo la nascita?

Uno studio del 2003 ha esaminato 200 donne incinte di bambini con spina bifida. Lo scopo era valutare i benefici dell’intervento sul feto tra la 19ª e la 25ª settimana di gestazione rispetto agli interventi post-nascita.

I dati della ricerca (MOMS) offrono una panoramica complessa: si rileva una minore incidenza di problemi come l’idrocefalia e la malformazione di Chiari (associate alla spina bifida) nei pazienti operati prenatalmente. Tuttavia, non sono stati evidenziati miglioramenti nel deficit motorio e, in alcuni casi, si sono notate complicanze legate alla vescica neurologica.

L’intervento intrauterino presenta anche rischi aggiuntivi per madre e feto, come la prematurità. Pertanto, è fondamentale valutare ogni situazione individualmente.

Quando operare la spina bifida occulta

Nel contesto della spina bifida occulta, se si riscontrano lipomi lombari, seni dermici o coni midollari ancorati, si suggerisce l’intervento chirurgico se emergono sintomi causati da tali malformazioni. In certi casi, può essere consigliata una procedura chirurgica preventiva per evitare complicazioni future. Generalmente, l’intervento sulla spina bifida occulta mostra risultati positivi.

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