Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno: bisogna preoccuparsi?

Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno: bisogna preoccuparsi?

Editato da: Marta Buonomano il 05/05/2019

Sapevi che la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno, conosciuta anche come OSAS, potrebbe causare il mancato rinnovo della patente di guida? Il Dott. Michele De Benedetto, esperto in Otorinolaringoiatria a Lecce, ci spiega il perché

Dottore, come posso capire se soffro di OSAS?

Se ti dicono che durante la notte russi sempre e sei sovrappeso, se hai la circonferenza del collo uguale o superiore a 43 cm (se uomo) o 41 cm (se donna), se accade che durante il giorno hai la tendenza a brevi episodi di sonnolenza, non riesci a concentrarti durante le attività quotidiane lavorative, dimentichi più facilmente concetti semplici, oppure al mattino ti svegli sempre con la sensazione che non hai ben riposato, è molto probabile che tu sia affetto da una patologia molto diffusa, nella fascia d’età 40-80 anni (in Italia è stimato che nella popolazione generale di 40/80 anni, siano intorno ai 4 milioni i pazienti sintomatici), ma poco diagnosticata (non più del 7-8%) conosciuta con l’acronimo di OSAS ovvero Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno.

Cos’è la Sindrome delle Apnee Ostruttive nel Sonno?

Si tratta di una patologia cronica che inizia con il russamento e poi con il passare del tempo si complica per la comparsa di apnee durante il sonno e come conseguenza si manifestano una serie di comorbidità quali:

  • Sonnolenza diurna, con tutto quello che ne consegue in ambito di sicurezza alla guida e sul lavoro;
  • Complicanze cardio-circolatorie e metaboliche come ipertensione, alterazioni del ritmo cardiaco, aumentato rischio per infarto e di ictus cerebrale diabete ed obesità;
  • Alterazioni nella sfera cognitiva (alterazioni dell’attenzione, della memoria, della manualità e dell’umore).

Come si formula la diagnosi?

Il sospetto clinico che deve mettere in guardia il paziente dovrebbe venire dal medico di Medicina Generale, mentre la diagnosi ed il possibile trattamento terapeutico è compito di numerosi specialisti, per cui l’approccio più corretto a questa patologia è quello interdisciplinare, in quanto ciascun specialista (otorinolaringoiatra, pneumologo, neurologo, odontoiatra, nutrizionista, cardiologo) contribuisce sia nella fase diagnostica che terapeutica con il proprio prezioso contributo.

È possibile curare l’OSAS?

Oggi si è in grado di risolvere questa patologia in maniera soddisfacente per il paziente, essendo in condizione di poter proporre, in rapporto alla gravità del caso ed alle caratteristiche specifiche del singolo paziente, programmi terapeutici personalizzati che possono garantire la guarigione con la scomparsa della sonnolenza ed una elevata probabilità di riduzione dei rischi cardio circolatori, neurologici e metabolici.

Perché la percentuale di diagnosi è così ridotta?

Il motivo per cui oggi sono molto pochi i pazienti diagnosticati è da ricercarsi nella gestione del paziente spesso frammentata e non condivisa, con successive concrete difficoltà a pervenire ad un risultato finale diagnostico e terapeutico veramente utile per il paziente.

Si ricorda che da un anno è in vigore in Italia, in accordo con gli altri paesi dell’UE, un Decreto Legge, che ha introdotto l’OSAS tra le patologie da considerare (per la possibilità che sia presente sonnolenza) per il rilascio, ma soprattutto per il rinnovo della patente.

Succede sempre più frequentemente, che cittadini ignari, si vedano sospesa la patente al momento del rinnovo, perché la Commissione Medica pone il sospetto di OSAS e fino alla Diagnosi e ad una iniziale terapia che dimostri un miglioramento della sonnolenza, la patente rimane in sospeso.

Un invito finale: se siete sovrappeso, ipertesi o con patologie cardio-circolatorie oppure notate una tendenza al facile addormentamento, anche mentre state svolgendo un’attività, non sottovalutate questa situazione: parlatene con il vostro medico curante e cercate di avere risposte ai vostri sospetti. Sappiate che una diagnosi di OSAS consente di instaurare una terapia che, se ben condotta, può rappresentare la soluzione del problema e l’eliminazione dei gravi rischi dovuti alle numerose complicanze associate.

Otorinolaringoiatria a Lecce