Tecniche chirurgiche per curare la spasticità – II parte

Tecniche chirurgiche per curare la spasticità – II parte

Editato da: TOP DOCTORS® il 13/04/2024

Oltre all’iniezione della tossina botulinica nei muscoli spastici e l’infusione intratecale cronica di Baclofene, è possibile curare la spasticità degli arti inferiori anche attraverso la radicotomia posteriore selettiva. Ce ne parla il Professor Zeme, esperto in neurochirurgia

 

In cosa consiste la radicotomia posteriore selettiva?

Questa è una tecnica attraverso la quale vengono sezionate le radici nervose che portano stimoli sensitivi non più controllati dai centri cerebrali. Questi stimoli, che non sono più sorvegliati, raggiungono i motoneuroni spinali e ne provocano l’attività eccessiva e disordinata che genera la spasticità. Questo è il meccanismo principale in causa nei casi più lievi di paralisi cerebrale infantile o nei casi in cui la spasticità è dovuta ad una lesione midollare. 

L’operazione richiede una piccola apertura nella colonna vertebrale all’altezza della prima vertebra lombare. Con l’aiuto del microscopio operatorio si dividono una per una le radici nervose e le si stimolano con basse correnti elettriche. Gli stimoli elettrici raggiungono i motoneuroni midollari che così si attivano. 

Questa attivazione a sua volta causa delle contrazioni muscolari. Se la radice nervosa porta stimoli non controllati si ottengono contrazioni prolungate, eccessive e diffuse dei muscoli degli arti inferiori. Se invece porta stimoli normalmente controllati si otterrà una contrazione breve e limitata a uno o pochi muscoli dell’arto inferiore. In questo modo si possono individuare le radici nervose che funzionano male e sezionare solo quelle (spesso si tratta solo del 20-40%), lasciando intatte quelle normali.

 

In quali casi si consiglia la radicotomia posteriore selettiva?

L’intervento può essere praticato in modo sicuro solo sulle radici nervose che provengono dagli arti inferiori (cioè dalle gambe) e nei bambini o negli adolescenti. È riservato, quindi, ai casi di spasticità che deriva da una paralisi cerebrale infantile, e si consiglia di eseguirlo soprattutto nei pazienti di età compresa tra i 4 e i 10 anni. Si elimina così la spasticità nelle gambe, o per lo meno la si riduce notevolmente, senza provocare disturbi di sensibilità permanenti. Il suo effetto dura per tutta la vita.

La radicotomia posteriore selettiva si esegue in anestesia generale in ambiente neurochirurgico. Richiede un ricovero di circa 7 giorni e un successivo ricovero di circa un mese presso un centro di riabilitazione specializzato per rieducare il bambino a compiere i movimenti, soprattutto quelli del cammino, in assenza della spasticità.

 

Rizotomia posteriore selettiva: un intervento all’avanguardia

La rizotomia posteriore selettiva è ormai eseguita da circa 30 anni nei centri di Neurochirurgia Pediatrica specializzati nel trattamento della spasticità, in particolare negli Stati Uniti, in Canada e nei paesi del Nord Europa. In Italia, quello di Torino è l’unico centro presso cui si pratica questo intervento. Infatti, la metodica è stata messa a punto proprio presso la Neurochirurgia di Torino negli anni settanta. La selezione preoperatoria e la successiva riabilitazione è attuata in collaborazione con i Fisiatri e i Neurologi Infantili dell’Associazione “La Nostra Famiglia”.

Neurochirurgia a Torino