Autocontrollo
Che cos’è l'autocontrollo?
Ciò che si osserva e si definisce abitualmente come autocontrollo, in ambito psicologico, è la capacità di una persona di autoregolare i propri stati emotivi interiori, modulandone l'espressione a seconda dei contesti.
Essa è normalmente associata a buone capacità relazionali e a una disposizione ad affrontare le difficoltà della vita senza perdersi d'animo. L'autoregolazione emotiva si distingue per la capacità del soggetto di cogliere il proprio stato interiore, attribuirgli un significato e gestirlo. Non va confusa con l'inibizione emotiva, dove il soggetto che sembra autocontrollarsi, è in realtà sordo alle emozioni, soprattutto di stampo negativo, per cui non le sente, non le legge e le rifugge.
La mancanza di autocontrollo ovvero l'impulsività
Il contrario di un buon autocontrollo è il comportamento impulsivo, non riflessivo, dove il soggetto agisce lo stato emotivo negativo senza rendersi conto degli effetti che ciò comporta nelle relazioni con gli altri. Daniel Goleman, studioso delle emozioni e autore di Intelligenza Emotiva, parla di "rapimento" per descrivere quelle situazioni in cui una persona, in balia della propria rabbia, letteralmente rapito da essa, la esterna in modo accessivo ed esagerato, rovinando le proprie relazioni e la propria reputazione.
Come si apprende l’autocontrollo?
Le basi di un sereno autocontrollo si apprendono lungo la vita. I bambini nascono con un proprio corredo genetico che li predispone a una maggiore o minore velocità nel maturare quelle funzioni neurologiche impegnate nella riflessione e nel controllo degli aspetti emotivi, motori ed attentivi, ma molto può fare l'ambiente nell'aiutarli a maturare tale capacità.
Un caregiver sereno, non troppo ansioso, dotato di un'adeguata capacità di autoregolazione degli affetti, tende normalmente a reagire agli stati emotivi del bambino aiutandolo progressivamente a calmarsi, a ritrovare il suo centro, a comprendere sé stesso, tollerando le difficoltà di questi nel raggiungere una maturità affettiva. Al contrario un caregiver che di fronte al distress emotivo del bambino entra anch'egli in distress, renderà più difficile al bambino imparare a non arrabbiarsi, a non avere paura, ad attribuire agli eventi della vita significati sani, in grado di riequilibrare la propria reazione emotiva.
Migliorare l'autocontrollo attraverso la psicoterapia
Spesso tra le motivazioni che spingono una persona a chiedere aiuto alla psicoterapia vi è proprio una difficoltà nella regolazione delle proprie emozioni, che si esplicita attraverso stati d'ansia, o momenti di insoddisfazione per gli eventi della propria vita. Alcune scuole di pensiero intervengono con tecniche per gestire l'arausal emotivo che si esprime attraverso il corpo, altre agiscono sui pensieri che sottendono e guidano l'insorgere dello stato emotivo intenso. Altre ancora, lavorano affinché la persona comprenda meglio sé stessa: le proprie percezioni della realtà, le modalità con cui affronta la vita e reagisce agli problemi che incontra.