Cross-linking corneale

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La redazione di Top Doctors

Che cos’è il Cross-linking corneale?

Il Cross-linking corneale è un intervento parachirurgico poco invasivo che ha come obiettivo quello di rinforzare la cornea, aumentando la connessione fra le fibre.

occhio in primo piano

A cosa serve?

Il Cross-linking corneale si effettua per contrastare o arrestare la progressione del cheratocono. Negli ultimi anni è diventata la terapia di elezione per curare questa patologia, evitando così il trapianto di cornea nella maggior parte dei casi. È indicato pertanto nei pazienti affetti da cheratocono che presentano una progressione della malattia.

In cosa consiste?

Questo trattamento si effettua in regime ambulatoriale senza ricovero del paziente. Il Cross-linking corneale si divide in due fasi: nella prima si satura la cornea con gocce di collirio arricchito con vitamina B2 (riboflavina) e nella seconda fase si espone il tessuto corneale ad un laser a raggi ultravioletti UVA a basso dosaggio. La combinazione di queste due fasi è essenziale dato che vitamina B2 e raggi UVA, lavorando insieme, aumentano la resistenza degli strati più interni della cornea, conferendogli più rigidità, senza alterarne la trasparenza. La durata del trattamento è di circa 45 minuti; a fine trattamento non è necessario praticare un bendaggio, ma è sufficiente applicare una lente a contatto per 3-5 giorni.

Preparazione per il cross-linking corneale

Al paziente è richiesto la sospensione delle lenti a contatto nei giorni che precedono il trattamento. Nell’occhio da trattare, circa 30 minuti prima del trattamento, è necessario instillare un collirio anestetico (per rendere la procedura non dolorosa) ed un collirio contenete pilocarpina (per indurre il restringimento della pupilla). Dal punto di vista chirurgico la procedura è relativamente semplice e non dolorosa: il paziente è posizionato solitamente sul lettino chirurgico e solo dopo aver provveduto alla disinfezione del campo operatorio è possibile applicare il blefarostato e procedere al trattamento. 

Recupero post-intervento 

Il paziente nei 2-3 giorni successivi potrà accusare dolore, fotofobia e sentire la presenza di un corpo estraneo nell’occhio. Deve osservare almeno un paio di giorni di completo riposo, seguiti da alcuni giorni in cui deve evitare completamente la lettura, la visione della TV e l’esposizione ad agenti come luce e polvere che possono interferire con la sua guarigione. La capacità visiva può subire fluttuazioni che possono persistere anche per molti mesi per poi stabilizzarsi progressivamente. 

Trattamenti alternativi

Al fine di rallentare o arrestare la progressione del cheratocono non sono ad oggi presenti trattamenti alternativi. Esistono invece interventi finalizzati a regolarizzare la deformità della cornea senza però contrastare il processo evolutivo della patologia.