Pacemaker
Che cos’è un pacemaker?
Un pacemaker è un piccolo dispositivo elettronico che genera impulsi elettrici allo scopo di regolare il ritmo cardiaco. Normalmente viene inserito nel torace, ma a volte può anche essere inserito nell’addome. Ogni anno vengono inseriti pacemaker a circa 25.000 persone.
Alla maggior parte delle persone vengono inseriti dei pacemaker tradizionali che, a seconda del numero di cavi presenti, sono di tre tipi:
- Un pacemaker monocamerale ha un solo cavo collegato alla camera cardiaca superiore o inferiore sul lato destro;
- Un pacemaker bicamerale ha due cavi collegati ad entrambe le camere cardiache sul lato destro;
- un pacemaker biventricolare ha tre cavi, due collegati alle camere sul lato destro e uno collegato al ventricolo sinistro.
Ad alcune persone potrebbe essere inserito un particolare tipo di pacemaker progettato per coordinare l’azione di pompaggio delle diverse camere cardiache. In alcuni casi è collegato un defibrillatore. L’impiego di questo tipo di pacemaker va sotto il nome di terapia di resincronizzazione cardiaca e viene consigliata nelle persone con a causa del ventricolo sinistro.
Chi potrebbe avere bisogno di un pacemaker?
Un pacemaker è un dispositivo molto diffuso e utilizzato per trattare molti dei problemi cardiaci. Si potrebbe avere bisogno di un pacemaker se:
- Il battito cardiaco è irregolare (fibrillazione atriale)
- Il battito cardiaco è più lento del normale a causa di un blocco cardiaco o di insufficienza cardiaca
- Il cuore batte troppo velocemente (tachicardia) e non è possibile controllarlo con i farmaci
Se si è già verificato un infarto in passato e se il medico ritiene che il rischio che se ne ripresenti un altro in futuro è alto, potrebbe essere consigliato un dispositivo simile a un pacemaker chiamato defibrillatore cardiaco impiantabile (Implantable Cardioverter-Defibrillator, ICD).
Come avviene l’impianto di un pacemaker?
L’intervento chirurgico per l’impianto del pacemaker è un’operazione sicura che viene in genere effettuata in anestesia locale e che richiede circa 45 minuti. Di solito, già alcune ore dopo il completamento dell’intervento chirurgico è possibile tornare a casa.
La prima fase dell’impianto prevede il posizionamento degli elettrocateteri che arrivano al cuore (ovvero dei fili elettrici da impiantare, il cui numero può variare da 1 a 3). Successivamente, grazie all’ausilio di una guida fluoroscopica, ovvero dei raggi X, vengono indirizzati verso:
- Atrio destro
- Ventricolo destro
- Seno coronarico
Attraverso l’uso di un computer, gli elettrocateteri vengono posizionati nei punti in cui vi è maggiore attività cardiaca, riuscendo così a stimolare il cuore, usando meno energia possibile.
Durante la fase successiva, vengono collegati al Pacemaker, dopo essere stati fissati nel muscolo sottostante.
La batteria del pacemaker può durare circa 10 anni ed è, pertanto, improbabile che sarà necessario sostituirla in tempi brevi.
Che cosa comporta l’inserimento di un pacemaker?
Una volta installato il pacemaker, al paziente verrà spiegato come utilizzarlo e, in particolare, cosa sia necessario fare per evitare che dispositivi elettrici o magnetici interferiscano con i segnali elettrici prodotti dal proprio dispositivo.