BPCO: una malattia complessa e insidiosa

BPCO: una malattia complessa e insidiosa

Editato da: Karin Mosca il 21/12/2023

Secondo l’OMS, attualmente oltre 64 milioni di persone nel mondo sono colpite da BPCO, che costituisce la terza causa di morte in Europa. Molti sono ignari di soffrire di quest’infiammazione cronica alle vie aeree. Ne parla il Dott. Angelo Albano, esperto in Medicina Interna e Pneumologia a Torino

BPCO: di cosa si tratta?

L’argomento scelto per questa prima trattazione è la BPCO, acronimo di Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva. Molti di voi si chiederanno di che si tratta, e tra questi si devono annoverare coloro che - pur già malati - della loro condizione sono ancora ignari; per altri il termine suonerà sfortunatamente famigliare - e qui, naturalmente, mi riferisco a coloro che consapevolmente ne soffrono. Ci sono probabilità elevatissime che tra di voi di tali persone ce ne siano, e che una consistente parte di essi sia inscrivibile nella categoria degli ignari.

Iniziamo a stabilire che la BPCO è una malattia complessa, subdola, insidiosa, e invalidante, capace cioè di modificare concretamente la vita quotidiana di chi la contrae, rendendola sempre più limitata e frustrante. Il futuro di chi ne è affetto ha le tinte di un crepuscolo precoce e triste dove camminare, mangiare, cantare, nuotare, fare l’amore o parlare sono attività destinate a diventare sempre più penose, sempre più limitate, più asfittiche, sino a perdersi nella dimensione del ricordo di una vita che fu.

Andiamo dunque a guardarla da vicino e a definirne i contorni, cominciando con il dire che questa è una malattia diffusa, sottovalutata, cronica e progressiva.

ragazza che fa fatica a respirare

… Diffusa

Rappresenta la terza causa di morte in Europa dopo le malattie cardiovascolari e i tumori; nella casistica mondiale viene preceduta anche dalle infezioni respiratorie e HIV-AIDS ed è la principale causa di morte per malattie respiratorie. La mortalità per BPCO aumenta con l’età ed è maggiore negli uomini rispetto alle donne.

Tale patologia, presente dal 4 al 10% nella popolazione adulta, è in rapida crescita nei paesi Europei: si stima che negli ultimi anni essa abbia subito un incremento del 50%.

… Sottovalutata

In circa il 40% dei casi la diagnosi viene formulata in occasione di un passaggio in Pronto Soccorso, il più delle volte dettato da una crisi respiratoria che si manifesta in occasione di una banale influenza o bronchite.

Come possiamo interpretare questo dato? Beh, la prima cosa che possiamo pensare è che il 40% di un’ampia popolazione di persone già malate se ne va tranquillamente in giro per il mondo del tutto ignara della propria condizione di salute e di prospettive di vita. Possiamo anche pensare che, se una poco rilevante infezione respiratoria determina un peggioramento del respiro così serio da spingere una persona a andare in Pronto Soccorso, ebbene quel 40% di persone ignare è portatore di una malattia già avanzata e questo, a sua volta, significa che per anni quelle tante persone si sono portate dietro sintomi e segni che non hanno saputo o voluto valutare in modo corretto.

Molti individui, pur genericamente consapevoli che qualcosa non va nei loro polmoni, dal medico non si recano per il timore di sentirsi vietare il fumo; a coloro che si riconoscono in questa descrizione chiedo soltanto di rivolgere un piccolissimo pensiero a quel pennuto che, di fronte alle minacce, si dice solito nasconder la testa nella sabbia: fosse vero il detto, l’animale in questione sarebbe estinto da tempo o, più probabilmente, mai esistito. Oppure provate a pensare di andar per strada con una benda sugli occhi e prendete atto che quella fantasia altro non è che una rappresentazione fedele della vostra realtà, perché voi state già camminando bendati.

ragazzo con dolore al petto

… Cronica e progressiva

La BPCO determina alterazioni irreversibili della struttura delle vie aeree che ne modificano la funzionalità (“rimodellamento delle vie aeree”) e comportano una progressiva riduzione della capacità dei polmoni di ossigenare il sangue ed eliminare l’anidride carbonica, sostanza che, al di sopra di una certa soglia, esercita un effetto tossico sulle cellule del sistema nervoso centrale che può condurre sino al coma e alla morte.

Quello che vi ho appena descritto è effettivamente l’esito terminale di questa malattia, quando essa si manifesta in modo aggressivo, volendo con ciò anche puntualizzare che il suo andamento nel tempo è variabile caso per caso: qualche volta il peggioramento è rapido e costante, altre volte è più lento e benevolo. Naturalmente parliamo di anni, che possono essere tanti o pochi e che si possono trascorrere in modo più o meno penoso.

Il messaggio fondamentale che voglio inviarvi è tuttavia che il decorso della malattia, pur nell’impossibilità di condurla a guarigione, può essere modificato e, almeno in parte, controllato.

Medicina Interna a Candiolo