Sangue nelle urine: quali sono i diversi tipi di ematuria?

Sangue nelle urine: quali sono i diversi tipi di ematuria?

Editato da: Marta Buonomano il 28/11/2023

Sapevi che non esiste un solo tipo di ematuria? Il nostro esperto in Nefrologia a Bari, il Dott. Andrea Mancini, ci spiega le diverse caratteristiche da tenere in considerazione per poter individuare l’origine del sangue nelle urine

Che cos’è l’ematuria?

L’ematuria è un segno di malattia dell’apparato urinario che può sottendere una serie di patologie, che vanno dalle più banali (es. ematurie legate ad uno sforzo fisico) a forme più serie (es. ematurie legate alla presenza di un tumore dell’apparato urinario). Di per sé, il termine “ematuria” sta a significare la presenza di sangue (globuli rossi) nelle urine.

Macro e microematuria

donna con le mani sul ventreLe ematurie possono essere suddivise in macroematurie e microematurie sulla base della loro entità:

  • Macroematurie: la presenza di sangue nelle urine è osservabile ad occhio nudo, con delle urine che assumono un colore che può andare da un rosso vivo al color coca-cola;
  • Microematurie: le urine conservano ancora il loro colore naturale (giallo paglierino) e la presenza di globuli rossi è evidenziabile soltanto con l’indagine microscopica.

Ematuria nefrologica ed urologica

Un primo orientamento sulle cause di ematuria può esserci dato dalla sede anatomica da cui esse derivano. Nella fattispecie, possiamo dividere le ematurie in:

  • Nefrologiche: in questo caso l’ematuria interessa il rene e in particolar modo le strutture che lo costituiscono (glomeruli, vasi, interstizio). Si potranno quindi riscontrare ematurie di tipo glomerulare, vascolare oppure interstiziale;
  • Urologiche: in questo caso l’ematuria interessa l’apparato urinario e può avere origine nella pelvi renale, nell’uretere, nella vescica o nell’uretra.

In particolare, le ematurie urologiche spesso non si associano ad altri segni, mentre quelle nefrologiche possono associarsi a proteinuria (dismissione di proteine con le urine), alterazioni del sedimento urinario e peggioramento della funzionalità renale (rilevabile attraverso un esame chiamato “clearance della creatinina”, eseguibile con un dosaggio della creatinina sia nel sangue che nelle urine).

Disturbi della coagulazione e pseudoematurie

I disturbi della coagulazione sono patologie a carico del sistema della coagulazione che possono favorire la presenza di globuli rossi nelle urine. Allo stesso modo, anche l’assunzione di determinati farmaci (anticoagulanti) può alterare questo assetto favorendo l’ematuria.

Le pseudoematurie, invece, sono condizioni in grado di alterare il colore delle urine e simulare la presenza di sangue. In realtà questa colorazione è legata alla eliminazione con le urine di pigmenti di varia natura e non di globuli rossi.

In quali casi, invece, si parla di ematuria da sforzo?

uomo che solleva pesi in palestraLe ematurie da sforzo non sono delle condizioni frequenti. Sono più comuni in soggetti di giovane età e la loro insorgenza è legata allo sforzo fisico (es. maratona, pesistica, ecc.). L’ematuria da sforzo viene in realtà considerata una condizione parafisiologica, con un carattere intermittente ed episodi spesso isolati, talvolta associati alla presenza di proteinuria. In questi casi il paziente viene semplicemente monitorato. Il mio consiglio è spesso quello di sospendere temporaneamente l’attività sportiva per valutare, in questo periodo di pausa, la presenza o meno di globuli rossi o proteine nelle urine: se effettivamente non si presenta ematuria possiamo essere relativamente sicuri di essere in presenza di un’ematuria da sforzo.

E per quanto riguarda invece l’ematuria familiare?

Un’altra condizione che merita di essere menzionata è l’ematuria familiare, ossia quando si riscontra la presenza di sangue nelle urine in più membri della famiglia. Trattasi in questo caso di patologie geneticamente determinate come la Sindrome di Allport, la Malattia delle membrane sottili e la glomerulonefrite di Berger, tutte patologie ad appannaggio del glomerulo, cioè quella porzione del nefrone in cui avviene il processo di filtrazione del sangue (in particolar modo possono essere colpite le membrane glomerulari ed il mesangio, cioè la struttura che supporta i capillari glomerulari):

  • Sindrome di Allport: è una malattia a trasmissione genetica che colpisce soprattutto soggetti di sesso maschile in giovane età. Esordisce con ematuria spesso associata ad una condizione di sordità neurosensoriale e talvolta anche alla presenza di disturbi oculari. È una malattia a decorso evolutivo che può portare ad insufficienza renale cronica, anche terminale;
  • Malattia delle Membrane Sottili: molto simile alla Sindrome di Allport ma con un decorso nettamente migliore. È detta anche “ematuria familiare benigna”, in quanto non si associa a disturbi oculari né a sordità;
  • Glomerulonefrite di Berger: anch’essa legata ad alterazioni genetiche responsabili del deposito di immunoglobuline a carico glomerulo (nella fattispecie del mesangio). Fino a 25-30 anni fa era considerata una patologia a decorso benigno, ma in seguito si è visto invece che, nonostante esordisca con micro e macroematuria, a lungo termine può portare ad un’insufficienza renale terminale, fino ad arrivare al trattamento sostitutivo della funzione renale.

Perché è importante la diagnosi differenziale?

medico e pazienteNell’ambito delle ematurie nefrologiche ed urologiche, come abbiamo detto, le ematurie possono avere origine in differenti sedi anatomiche. Pertanto la diagnosi differenziale è fondamentale per stabilire l’iter terapeutico più adeguato ad ogni situazione.

Per quanto attiene alle pseudoematurie, invece, sarà necessario fare una diagnosi differenziale tra pseudoematurie ed ematurie studiando il sedimento urinario. La procedura prevede la centrifugazione di una provetta di urine per ottenere il sedimento urinario (componente solida che si deposita sul fondo della provetta) ed il cosiddetto “surnatante” (parte liquida sovrastante il sedimento): qualora il sedimento urinario dovesse apparire effettivamente rosso si può parlare di ematuria, perché si saranno depositati sul fondo della provetta dei globuli rossi; se invece è il surnatante a colorarsi in rosso saremo certi che si tratta di una pseudoematuria.

Per le pseudoematurie è inoltre possibile eseguire una diagnosi differenziale per capire quale sia il pigmento che sta colorando le urine ed analizzarne la natura. Può trattarsi infatti di un prodotto del metabolismo (emoglobina, mioglobina, porfirine); può avere un’origine alimentare (barbabietole) o farmacologica.

Nefrologia a Noicattaro