Quando l’ADHD si nasconde: riconoscere i segnali nell’età adulta

Pubblicato il: 26/05/2025 Editato da: Vittoria Marcucci il 26/05/2025

Il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) è comunemente associato all’infanzia, ma ciò che molti ignorano è che può persistere — o manifestarsi più chiaramente — anche in età adulta. In Italia, la consapevolezza sull’ADHD adulto è ancora limitata, causando spesso diagnosi tardive o errate 

Sintomi meno evidenti, ma ugualmente impattanti 

Nell’adulto, l’ADHD si presenta con caratteristiche meno appariscenti rispetto all’infanzia. Non si tratta più di iperattività fisica evidente, ma di irrequietezza interna e difficoltà nella gestione della quotidianità. 

Alcuni segnali comuni includono: 

  • 🔄 Difficoltà a mantenere l’attenzione su attività prolungate (lettura, lavoro, conversazioni) 
  • 📆 Disorganizzazione e cattiva gestione del tempo 
  • 💭 Distrazione frequente da stimoli esterni e interni 
  • 🚫 Tendenza a procrastinare e ad avere bassa tolleranza alla frustrazione 
  • 🔊 Impulsività verbale e comportamentale 

Impatto sulla vita personale e professionale 

Molti adulti con ADHD convivono con un senso di frustrazione cronico. Le difficoltà cognitive e relazionali possono portare a: 

  • 📉 Scarso rendimento lavorativo 
  • 💔 Relazioni instabili 
  • 😟 Bassa autostima e senso di fallimento 
  • 😓 Maggiore rischio di ansia e depressione 

Tali problematiche possono peggiorare se il disturbo non viene riconosciuto e trattato adeguatamente. 

Diagnosi: un percorso da non sottovalutare 

Ricevere una diagnosi accurata di ADHD in età adulta richiede una valutazione multidisciplinare. Lo psicologo, attraverso colloqui clinici e test neuropsicologici validati, gioca un ruolo chiave nel processo diagnostico. In alcuni casi, è necessaria anche una valutazione psichiatrica per escludere altre condizioni o per integrare il trattamento. 

Intervento psicologico: non solo strategie, ma cambiamento 

Il trattamento psicologico dell’ADHD in età adulta non si limita a “tecniche di gestione”. Il percorso terapeutico mira a rafforzare la consapevolezza di sé, migliorare l’autoregolazione e ristrutturare gli schemi disfunzionali interiorizzati nel tempo. 

Le principali aree di intervento includono: 

  • 🧠 Terapia cognitivo-comportamentale per sviluppare abilità organizzative e di problem-solving 
  • 💬 Psicoeducazione per comprendere il disturbo e ridurre l’autocritica 
  • 🔄 Lavoro sull’autoefficacia e la gestione emotiva 
  • 📋 Tecniche di mindfulness per migliorare l’attenzione e la consapevolezza del momento presente 

Un approccio integrato: il valore del lavoro in equipe 

Il supporto psicologico può essere affiancato, quando necessario, da un trattamento farmacologico sotto supervisione medica. La collaborazione tra psicologo, psichiatra e — se presente — coach specializzati in ADHD rappresenta il modello più efficace per promuovere un miglioramento duraturo.


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