Anatomia e fisiologia della articolazione sacroiliaca

Anatomia e fisiologia della articolazione sacroiliaca

Editato da: Marta Buonomano il 10/02/2021

Hai mai sentito parlare di articolazione sacro-iliaca? Scopri insieme al nostro esperto in Ortopedia e Traumatologia a Ferrara, il Prof. Leo Massari, quali patologie possono colpirla e come curarle!

Cos’è e a cosa serve l’articolazione Sacro-Iliaca?

L’articolazione Sacro-Iliaca (SIJ) o, meglio, le articolazioni Sacro-Iliache connettono l’osso sacro con le ali iliache e, quindi, con il bacino. Essa svolge, pertanto, un’importantissima funzione di collegamento fra la colonna vertebrale (asse del corpo) e gli arti inferiori, sia in termini biomeccanici che in termini funzionali. È rivestita da cartilagine ialina (articolare) ed ha una capsula articolare e uno strato di membrana sinoviale, seppur sottile. Esistono, poi, numerosi e resistenti legamenti, in parte completamente collegati con la sacro-iliaca (intrinseci) ed in parte parzialmente collegati con la sacro-iliaca (estrinseci).

L’articolazione sacro-iliaca è dotata di pochissimi gradi di movimento e i movimenti principali sono 2: la nutazione e la contronutazione. Tali movimenti dipendono anche dalla posizione del sacro rispetti alla colonna vertebrale e, quindi, dall’assetto posturale globale della colonna stessa. Infatti, l'antiversione del bacino si accompagna al movimento di nutazione del sacro mentre la retroversione del bacino si accompagna al movimento di contronutazione del sacro. Tali movimenti, inoltre, sono estremamente importanti nelle fasi della gravidanza e, soprattutto, nelle fasi del parto.

Quali patologie possono colpire questa articolazione?

donna sedutaLa articolazione Sacro-iliaca può essere interessata, al pari di altre strutture articolari, da fenomeni di tipo infiammatorio, degenerativo artrosico, traumatico. Circa il 25% dei soggetti con sintomi lombari presenta in realtà problemi dell’articolazione sacroiliaca (SI), quali artrite degenerativa e/o malunioni di fratture pelviche.

Spesso, i medici non prendono adeguatamente in considerazione la diagnosi di una patologia a carico di questa articolazione perché la sintomatologia è simile alla lombalgia discogena o radicolare; infatti molte persone affette da lombalgia vengono ancora sottoposte a procedure di fusione lombare anziché di fissazione/fusione dell’articolazione SI. Degli studi recenti dimostrano che, a 5 anni dalla chirurgia di fusione lombare, l’incidenza dei casi di degenerazione dell’articolazione SI è di circa il 75%. Eppure, nonostante il rilevante numero di pazienti con sintomi a carico dell’articolazione SI, le terapie della colonna vertebrale sono frequentemente mirate al disco intervertebrale.

Raramente vengono considerati l’artrite e/o i traumi pregressi dell’articolazione SI come possibili cause dei disturbi del paziente. Inoltre, sono rari, se non addirittura del tutto inesistenti, i casi in cui le RM lombari si estendono al di sotto di S1 per valutare anche l’articolazione SI.

Quali sono i sintomi principali dell’infiammazione/disfunzione della sacro-iliaca?

La sintomatologia è caratterizzata da dolore a livello della parte lombare “bassa” e della zona di passaggio lombo-sacrale. A volte il dolore si irradia verso il gluteo nella parte posteriore della coscia, assomigliando al dolore sciatico. Difficilmente tale irradiazione dolorosa arriva distalmente al ginocchio. A volte l’irradiazione del dolore è a livello inguinale oltre che a livello gluteo. Tale dolore risente dello stare per lungo tempo in piedi, peggiora stando su una gamba sola, salendo le scale, passando dalla posizione seduta a quella in piedi e viceversa.

Vi sono delle specifiche manovre semeiologiche, fatte dallo specialista, che accentuano il dolore e che servono per fare diagnosi clinica di sacro-ileite.

Quali esami strumentali bisogna fare?

La diagnostica per immagini prevede, nel sospetto clinico di interessamento flogistico della sacro-iliaca, l’esecuzione di radiografie del bacino mirate per tali articolazioni. La Tac e la Risonanza Magnetica possono ulteriormente confermare la diagnosi, così come in certi casi può essere indicata l’esecuzione di una Scintigrafia Ossea.

Dal punto di vista diagnostico, soprattutto per confermare che la sintomatologia dolorosa patita dal paziente sia effettivamente dovuta alla sacro-iliaca, è assolutamente indispensabile ed indicato eseguire anche una Infiltrazione della articolazione interessata iniettando una piccola dose di anestetico locale. Se nelle ore successive alla infiltrazione il/la paziente non accusa più il dolore oppure l’intensità del dolore è molto diminuita si ha la conferma che la fonte del dolore stesso è la infiammazione della articolazione sacro-iliaca.

Essendo tale articolazione particolarmente “stretta” e di difficile reperimento anatomico l’infiltrazione deve essere effettuata sotto controllo radioscopico (rx) e, pertanto, si devono utilizzare sale operatorie o ambulatori dedicati. In alcuni casi, specie in pazienti magri e in mani esperte, si può riuscire ad effettuare le infiltrazioni anche sotto guida ecografica.

Trattamenti della patologia della Sacro-Iliaca

La terapia dipende ovviamente dal tipo di problema che interessa la articolazione e comprende presidi farmacologici, fisioterapici e posturali, infiltrativi e, infine, chirurgici:

  • Farmaci: trattandosi di problematiche prevalentemente di tipo infiammatorio i farmaci antinfiammatori non steroidei ed i corticosteroidi possono dare una riduzione della sintomatologia dolorosa anche con peridi di beneficio lunghi. È noto che tali farmaci possono avere effetti collaterali anche gravi se assunti in maniera massiva e per molto tempo.
  • Fisioterapia: le terapie fisiche che vengono utilizzate comunemente per il trattamento di quadri infiammatori articolari sono indicate anche in questi casi. Bisogna prevedere l’utilizzo di strumentazioni sofisticate con capacità di potenza e penetrazione dei tessuti notevole in quanto la articolazione sacro-iliaca si trova localizzata profondamente nella zona del bacino e, pertanto, può risultare difficile raggiungerla da parte delle energie fisiche che vengono utilizzate per questi scopi (es. laserterapia, tecarterapia, magnetoterapia, ecc.).
  • Infiltrazioni endoarticolari: così come si effettuano le infiltrazioni a scopo diagnostico, con le stesse modalità si possono effettuare cicli infiltrativi utilizzando sia farmaci a base di cortisone e anestetici locali con lo scopo di togliere l’infiammazione e il dolore.
  • Terapia chirurgica: il trattamento chirurgico delle problematiche della articolazione sacro-iliaca prevede un intervento di blocco della articolazione stessa (Artrodesi) utilizzando delle barre in lega di titanio di sezione triangolare che vengono infisse nella articolazione stessa con una tecnica mini-invasiva.

Da oltre 3 anni effettuo tali interventi, nei casi indicati, dopo avere effettuato tutte le indagini cliniche e diagnostiche necessarie, con ottimi risultati sul dolore, sulla ripresa di una normale attività lavorativa, in definitiva sul miglioramento della qualità di vita d questi pazienti.

In Letteratura vi sono ormai diversi lavori scientifici che attestano la validità di questa metodica chirurgica ed anche la durata nel tempo dei buoni risultati ottenuti.

L’intervento è realmente mininvasivo, la cicatrice chirurgica è lunga circa 5-6 cm, non vi sono problemi di sanguinamenti eccessivi, la durata è di circa 45-60 minuti. Il decorso post-operatorio prevede un periodo di circa 20-25 giorni durante il quale il paziente non deve caricare eccessivamente sull’arto del lato operato seguito da un periodo di progressivo carico. La durata del ricovero è, mediamente, di 3-4 giorni.

Ortopedia e Traumatologia a Ferrara