Aneurisma: quali sono i principali fattori di rischio?

Aneurisma: quali sono i principali fattori di rischio?

Editato da: Antonietta Rizzotti il 14/04/2021

Un aneurisma è una dilatazione arteriosa che raddoppia il diametro normale, se è interessata l’arteria principale del corpo, l’aorta, che origina dal ventricolo sinistro del cuore, rappresenta una condizione patologica potenzialmente letale. Ne abbiamo parlato con il Dott. Rosario Tringale, esperto in Chirurgia Vascolare a Catania

Che cos’è l’aneurisma?

Si tratta di una patologia normalmente legata all’età: dopo i 60 anni infatti la perdita di componenti elasticimedico e paziente della parete arteriosa debilita la parete vasale che tende a dilatare. 

Diversi sono i quadri clinici con dilatazione aneurismatica aortica in relazione alla sede coinvolta nella patologia.

Si distinguono in:

  • Toracoaddominale se coinvolge tutta l’aorta;
  • Toracica se coinvolge solo la parte toracica sopradiafframmatica;
  • Addominale se coinvolge aorta sottodiaframatica, con o senza coinvolgimento delle arterie viscerali;
  • Addominale sottorenale (la più diffusa) che coinvolge aorta dopo emergenza arterie renali.

Quali sono i fattori di rischio?

  • Età maggiore di 60 anni;
  • Il sesso: gli uomini ne sono più colpiti;
  • Ipertensione arteriosa;
  • Il tabagismo;
  • Cause secondarie sono traumi o infezioni.

Sintomatologia

La patologia aneurismatica è di solito asintomatica fino a che non si manifestano le prime complicazioni legate in genere alla rottura dello stesso con grave emorragia interna spesso fatale.

Infatti la percentuale di mortalità per rottura di un aneurisma è molto elevata (30-60% nella maggior parte delle casistiche internazionali).

Quindi la diagnosi precoce, il trattamento e, nel caso, l’intervento chirurgico possono evitare eventi fatali.

Diagnosi

Al giorno d’oggi è possibile diagnosticare un aneurisma precocemente grazie ad un esame ecodoppler addominale, quindi l’angioTC e l’angioRM confermeranno la diagnosi e guideranno il chirurgo nella scelta tecnica di trattamento della patologia aneurismatica aortica. Ovvero chi ha più di 60 anni, che sia iperteso e fumatore o con familiarità positiva per malattie cardiovascolari dovrebbe sottoporsi regolarmente ad un esame ecoaddome per valutare la propria aorta addominale, diverso invece il percorso diagnostico per la porzione toracica aortica che può essere indagata solo con metodiche radiologiche (tac/risonanza magnetica) qualora si abbia un sospetto clinico (alterazioni della fonazione per esempio) tecniche chirurgiche.

Un aneurisma dell’aorta addominale può essere gestito in modo sufficientemente sicuro grazie ad una diagnosi precoce. La riparazione della parete arteriosa può essere eseguita in modo tradizionale (open) o endovascolare.

L’indicazione al trattamento chirurgico dipende fondamentalmente dalle dimensioni del vaso: 55mm per la parte addominale, 60 mm per la parte toracica (fatte salve alcune condizioni clinichenparticolari del singolo paziente).

La Chirurgia Endovascolare (endoprotesi): consiste nell’introduzione attraverso le arterie femorali di un endoprotesi (Stentgraft, in nitinolo o acciaio e ricoperta da materiale sintetico), che si espande per l’aneurisma e fa tornare a circolare il sangue in maniera regolare. Non è necessario aprire l’addome, ed è una tecnica ideale per i pazienti in età avanzata o con severe patologie associate.

La Chirurgia Convenzionale: consiste nella resezione del segmento dell’aorta malato e nella sua sostituzione con una protesi tubolare, in dracon o in PTFE, della stessa grandezza dell’aorta sana.

Angiologia a Catania