Anoressia e famiglia: quali sono gli aspetti problematici più riconosciuti?

Anoressia e famiglia: quali sono gli aspetti problematici più riconosciuti?

Editato da: Claudia Serra il 18/11/2021

I casi di anoressia sono caratterizzati ancora oggi dall’ambiguità che troviamo nei modelli familiari. Le caratteristiche di queste famiglie sono abbastanza chiare e, spesso, si ripetono. Vediamo alcuni punti chiave in quest’articolo.

Come spiega il Dott. Parise, Psichiatra a Roma, nelle famiglie delle persone anoressiche esistono confini labili e sfrangiati tra i propri membri, dove si tende a scoraggiare qualsiasi posizione di autonomia di uno dei propri membri e/o tentativo di demarcazione dal resto del sistema familiare. Sono state osservate inoltre regole abbastanza rigide all’interno di queste costellazioni familiari, con forte senso di appartenenza e basso senso di individualità, e quindi confini molto accentuati tra il nucleo famigliare e il mondo esterno.

Quali sono le caratteristiche delle famiglie in cui si presentano dei casi di anoressia nell’adolescenza?

donna che si tiene la testa

Fra i vari comportamenti che, nella maggior parte dei casi, si ripetono ci sono:

  • Ambiguità nei comportamenti della coppia genitoriale;
  • Sentimenti di risentimento nella coppia, spesso nascosti da una facciata di “famiglia felice”;
  • Ostacolare i tentativi di emancipazione e di autonomia dei figli;
  • Eccessiva importanza data al successo personale e all’apparenza, mettendo in secondo piano i bisogni dei bambini/ragazzi;
  • Negazione di problemi tra i genitori, che vengono mascherati da un eccesso di accudimento nei confronti dei figli;
  • Controllo e ridefinizione delle emozioni del bambino o della bambina, in base a quello che ci si aspetta da lui nelle varie circostanze.

Cosa causano queste condizioni nel “senso del sé” di una persona anoressica?

In un soggetto anoressico, i successi assumono un senso solo in base alle aspettative degli altri senza dar nessuna prova delle proprie reali capacità e del proprio valore. Per questo, fin da piccoli, ci si troverà in difficoltà nel riconoscere le proprie emozioni. In questo modo si sviluppa un senso di sé vago, che dipende totalmente dalle conferme degli altri.

Inadeguatezza e insicurezza sono i sentimenti principalmente provati dall’adolescente, in quanto le modalità di accudimento delle figure genitoriali non offriranno l’opportunità di costituire un fondo emotivo solido. Questi aspetti mostrano la persona anoressica inautentica o non del tutto spontanea e il loro atteggiamento può essere interpretato come manipolativo.

La rappresentazione del sé in una paziente anoressica si basa frequentemente sul dover corrispondere alle aspettative altrui, e questo avviene anche quando si crea un’immagine di sé in opposizione alle aspettative degli altri significativi (ad esempio i genitori). Questo comporta il cercare l’attenzione e il riconoscimento di sé nell’altro, ma anche dei movimenti di demarcazione e un allontanamento nel caso in cui l’altro si avvicini troppo. E questa dinamica si riflette anche nel paradosso dell’anoressia: il corpo magro imita gli ideali estetici delle società occidentali ai quali aderire (dove “magro” è uguale a bellezza), mentre dall’altra il sintomo anoressico è un modo di creare una distanza tra sé e gli altri, perché è un corpo malato che è difficile da avvicinare.

Le stesse dinamiche si presentano anche nel caso di binge eating disorders e bulimia, in cui però dei bruschi cambiamenti del senso di sé sono più frequenti e, spesso, più violenti.

Le procedure mediche utilizzate nel trattamento dei casi di disturbi alimentari spesso non prendono in considerazione queste difficoltà nella costituzione del senso di sé delle anoressiche, e prevedono degli interventi settoriali e segmentati: per quanto riguarda la condizione fisica si misurano gli indici di massa corporea, il sottopeso, i parametri ematici della iponutrizione, mentre per quanto riguarda le forme di intervento psicologico, spesso vengono basate sulla psico-educazione e su tecniche prettamente comportamentali. Se ci si riflette, questo tipo di approccio riproduce la stessa dualità mente-corpo che l’anoressica esprime nella sua patologia in maniera esasperata.

Psichiatria a Roma