Apnee notturne: rischio cardio-vascolare e guida dei veicoli
Autore:Le apnee notturne possono influire negativamente sulla salute cardio-vascolare e sulla guida dei veicoli. Ce ne parla il Dott. Salvatore Arcidiacono, esperto in Cardiologia a Milano
Che cosa sono le apnee notturne?
Le apnee notturne (conosciute come OSAS, Obstructive Sleep Apnea Syndrome) rappresentano una patologia cronica molto frequente, in particolare per gli uomini (le donne hanno un’incidenza maggiore dopo la menopausa). Questa sindrome è dovuta alla totale o parziale ostruzione delle prime vie respiratorie e provoca delle apnee ripetute, vale a dire delle interruzione della respirazione durante il sonno le quali, a loro volta, causano il risveglio frequente di chi ne soffre. Nonostante questi risvegli siano molto brevi, possono manifestarsi centinaia di volte in una sola notte, ostacolando un riposo adeguato ed impedendo al paziente di entrare nella fase profonda del sonno (fase REM).
In quali casi si parla di apnea notturna?
Quando un paziente smette di respirare per almeno 10 secondi, ma per meno di 3 minuti. Se queste apnee si verificano almeno 5 volte in un’ora durante il sonno, si può parlare di OSAS.
Chi sono le persone più a rischio?
Le OSAS si manifestano in particolar modo nelle persone obese, con il collo taurino, in chi ha ostruzioni delle prime vie aeree (naso, bocca o gola) e in chi abusa di alcol. Tutto questo aumenta il rischio cardiovascolare come:
- Aritmie cardiache semplici e complesse (es. fibrillazione atriale);
- Ipertensione arteriosa;
- Arresto temporaneo del battito cardiaco con pause più o meno lunghe;
- Ischemie miocardiche;
- Ictus cerebri;
- TIA (Attacchi Ischemici Transitori).
Chi soffre di OSAS, durante le apnee presenta un’ipo-ossigenazione del sangue con sofferenza degli organi nobili (cuore e cervello).
Quali sono i sintomi delle apnee notturne?
- Russamento ricorrente e persistente durante il riposo;
- Pause respiratorie nel sonno;
- Cefalea e bocca asciutta al risveglio;
- Risvegli notturni con sensazione di soffocamento;
- Sudorazione eccessiva durante la notte;
- Sonnolenza diurna con possibili disturbi alla guida (colpi di sonno)
- Difficoltà di concentrazione durante il giorno.
Come si formula la diagnosi?
Prima di tutto bisogna richiedere una visita specialistica con un otorinolaringoiatra, così da effettuare previa prescrizione gli esami ambulatoriali e formulare una corretta diagnosi. Tra questi, il principale è la polisonnografia, un test che viene effettuato a domicilio e che consente di ottenere risultati precisi e determinare anche la gravità delle apnee.
Come curare le apnee notturne?
Esistono diverse terapie per trattare questa sindrome. L’intervento chirurgico sulle cavità nasali è volto a ripristinare il corretto passaggio dell’aria nelle alte vie respiratorie. L’utilizzo di “dissuasori” posizionati nel letto del paziente lo aiutano invece a mantenere una posizione laterale che in genere aiuta a ridurre le apnee. Nei casi meno gravi vengono anche incluse delle modifiche dello stile di vita, incrementando l’attività fisica e il dimagrimento.
Sicuramente, però, la terapia più utilizzata si serve del C-PAP, uno strumento ventilatorio a pressione positiva che viene utilizzato di notte (una sorta di maschera che bisogna indossare quando si va a dormire e garantisce la ventilazione necessaria). Grazie a questi ventilatori, che mantengono aperte le vie aeree e consentono al flusso d’aria di raggiungere ai polmoni, il paziente potrà respirare correttamente durante il sonno ed evitare i continui risvegli.
Come influiscono le apnee notturne sulla guida dei veicoli?
In data 01/07/2014 l’UE ha emanato una direttiva sull’emissione o il rinnovo dei permessi di guida, includendo anche delle indicazioni rivolte alle persone affette da OSAS: "Il richiedente o il conducente in cui si sospetti una sindrome da apnea ostruttiva notturna deve essere sottoposto a un consulto medico approfondito prima dell'emissione o del rinnovo della patente di guida". Questa direttiva ha, di fatto, messo in evidenza l’importanza del riconoscimento di questa sindrome.