Artrite reumatoide e mani: quando serve davvero la chirurgia?

Pubblicato il: 24/04/2025 Editato da: Vittoria Marcucci il 24/04/2025

L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che colpisce soprattutto le articolazioni, e la mano è spesso una delle prime e più compromesse sedi. I pazienti lamentano dolore, rigidità, gonfiore e perdita di funzionalità, con impatti importanti sulla vita quotidiana: anche gesti semplici come afferrare una tazza, scrivere o vestirsi possono diventare difficili o impossibili. 

Quando la terapia farmacologica non è più sufficiente a controllare i sintomi o quando si osservano danni articolari irreversibili, la chirurgia ortopedica rappresenta un’opzione efficace per recuperare funzione, ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita

Quando considerare l’intervento chirurgico?  

L’indicazione chirurgica viene valutata caso per caso, ma esistono segnali precisi che suggeriscono l’opportunità di intervenire: 

🔴 Dolore persistente non controllabile con i farmaci 

🟠 Deformità progressive della mano o delle dita (es. deviazione ulnare, dito a collo di cigno, dito a martello) 

🟡 Perdita di forza e funzione nell’uso quotidiano 

🔵 Danno articolare visibile agli esami radiologici 

🟢 Compromissione dei tendini (es. rotture tendinee) 

In presenza di questi elementi, è importante consultare uno specialista in ortopedia della mano con esperienza nel trattamento dell’artrite reumatoide.

Tipi di intervento: soluzioni su misura per ogni paziente  

Gli interventi chirurgici variano in base alla sede del danno e alla gravità della compromissione. Tra le principali procedure troviamo: 

🧤 Sinoviectomia 

Consiste nella rimozione del tessuto sinoviale infiammato. È indicata nelle fasi precoci e ha lo scopo di bloccare la progressione della malattia, preservando le strutture articolari e tendinee. 

🤲 Artroplastica (protesi articolari) 

Si impiantano piccole protesi nelle articolazioni gravemente danneggiate, soprattutto a livello delle metacarpo-falangee. L’obiettivo è ridare mobilità e correggere deformità

✊ Artrodesi (fusione articolare) 

Quando il dolore è severo e la mobilità non può essere recuperata, l’artrodesi stabilizza l’articolazione compromessa, eliminando il dolore a scapito del movimento. 

🔧 Riparazione o trasposizione tendinea 

Nel caso di rotture tendinee, si può intervenire ricostruendo il tendine danneggiato o spostando tendini sani per ripristinare i movimenti perduti. 

Cosa aspettarsi dopo l’intervento?  

Il decorso post-operatorio prevede: 

  • Riabilitazione precoce con fisioterapisti specializzati 
  • Controllo del dolore e protezione dell’articolazione operata 
  • Recupero funzionale graduale, solitamente entro 2-3 mesi 
  • Miglioramento della qualità di vita nella maggior parte dei casi 

È fondamentale la collaborazione tra chirurgo ortopedico, reumatologo e fisioterapista per ottenere il massimo beneficio. 

Conclusione 

La chirurgia della mano nell’artrite reumatoide non è solo una “ultima spiaggia”: è uno strumento prezioso, se usato nel momento giusto, per evitare la disabilità e ridare autonomia ai pazienti. Un trattamento tempestivo e personalizzato consente di riprendere le proprie attività, anche in presenza di una patologia cronica come questa. 

Fonti

  • Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM) 
  • American Academy of Orthopaedic Surgeons (AAOS) 
  • Linee guida EULAR per la gestione dell’artrite reumatoide 


POTREBBE INTERESSARTI ANCHE IL SEGUENTE ARTICOLO: Rizoartrosi: non restare con le mani in mano!

Ortopedia e Traumatologia a Crema

Questo sito web utilizza cookie propri e di terze parti per raccogliere informazioni al fine di migliorare i nostri servizi, mostrarti pubblicità in linea con le tue preferenze e analizzare le tue abitudini di navigazione. L'utente ha la possibilità di configurare le proprie preferenze. QUI.