L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica che colpisce soprattutto le articolazioni, e la mano è spesso una delle prime e più compromesse sedi. I pazienti lamentano dolore, rigidità, gonfiore e perdita di funzionalità, con impatti importanti sulla vita quotidiana: anche gesti semplici come afferrare una tazza, scrivere o vestirsi possono diventare difficili o impossibili.
Quando la terapia farmacologica non è più sufficiente a controllare i sintomi o quando si osservano danni articolari irreversibili, la chirurgia ortopedica rappresenta un’opzione efficace per recuperare funzione, ridurre il dolore e migliorare la qualità della vita
Quando considerare l’intervento chirurgico?
L’indicazione chirurgica viene valutata caso per caso, ma esistono segnali precisi che suggeriscono l’opportunità di intervenire:
🔴 Dolore persistente non controllabile con i farmaci
🟠 Deformità progressive della mano o delle dita (es. deviazione ulnare, dito a collo di cigno, dito a martello)
🟡 Perdita di forza e funzione nell’uso quotidiano
🔵 Danno articolare visibile agli esami radiologici
🟢 Compromissione dei tendini (es. rotture tendinee)
In presenza di questi elementi, è importante consultare uno specialista in ortopedia della mano con esperienza nel trattamento dell’artrite reumatoide.
Tipi di intervento: soluzioni su misura per ogni paziente
Gli interventi chirurgici variano in base alla sede del danno e alla gravità della compromissione. Tra le principali procedure troviamo:
🧤 Sinoviectomia
Consiste nella rimozione del tessuto sinoviale infiammato. È indicata nelle fasi precoci e ha lo scopo di bloccare la progressione della malattia, preservando le strutture articolari e tendinee.
🤲 Artroplastica (protesi articolari)
Si impiantano piccole protesi nelle articolazioni gravemente danneggiate, soprattutto a livello delle metacarpo-falangee. L’obiettivo è ridare mobilità e correggere deformità.
✊ Artrodesi (fusione articolare)
Quando il dolore è severo e la mobilità non può essere recuperata, l’artrodesi stabilizza l’articolazione compromessa, eliminando il dolore a scapito del movimento.
🔧 Riparazione o trasposizione tendinea
Nel caso di rotture tendinee, si può intervenire ricostruendo il tendine danneggiato o spostando tendini sani per ripristinare i movimenti perduti.
Cosa aspettarsi dopo l’intervento?
Il decorso post-operatorio prevede:
- Riabilitazione precoce con fisioterapisti specializzati
- Controllo del dolore e protezione dell’articolazione operata
- Recupero funzionale graduale, solitamente entro 2-3 mesi
- Miglioramento della qualità di vita nella maggior parte dei casi
È fondamentale la collaborazione tra chirurgo ortopedico, reumatologo e fisioterapista per ottenere il massimo beneficio.
Conclusione
La chirurgia della mano nell’artrite reumatoide non è solo una “ultima spiaggia”: è uno strumento prezioso, se usato nel momento giusto, per evitare la disabilità e ridare autonomia ai pazienti. Un trattamento tempestivo e personalizzato consente di riprendere le proprie attività, anche in presenza di una patologia cronica come questa.
Fonti
- Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM)
- American Academy of Orthopaedic Surgeons (AAOS)
- Linee guida EULAR per la gestione dell’artrite reumatoide
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